“Admirabile signum”

In occasione della visita a Greccio, luogo della prima rappresentazione vivente del presepe voluta da San Francesco, il Papa ha pubblicato una Lettera Apostolica in cui esplicita il significato ed il valore del Presepe. «Rappresentare l’evento della nascita di Gesù – esordisce il Papa – equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, […] come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze. […] Gesù viene deposto in una mangiatoia, che in latino si dice praesepium, da cui presepe. Il fieno diventa perciò il primo giaciglio per Colui che si rivelerà come “il pane disceso dal cielo”. […] San Francesco, con la semplicità di quel segno, realizzò una grande opera di evangelizzazione. […] Il presepe ci fa vedere, ci fa toccare questo evento unico e straordinario che ha cambiato il corso della storia». «Cari fratelli e sorelle – termina il Papa – il presepe fa parte del dolce ed esigente processo di trasmissione della fede» (Greccio, 1 dicembre). Nel videomessaggio in occasione della Giornata della Gioventù del Vietnam Settentrionale, il Pontefice ribadisce la necessità di attingere alle radici della propria tradizione, augurando ai giovani presenti «che questa Giornata sia per voi un pellegrinaggio alle vostre radici culturali e religiose, un’esperienza di fede rafforzata, e specialmente un senso missionario rinnovato». Il tutto alla luce dei grandi missionari e martiri che hanno generato e fecondato la Chiesa vietnamita. «In quanto battezzati – ha sottolineato – siete eredi di un’altra “casa”, più grande, vale a dire la Chiesa. Siete stati fortunati a nascere dal grembo di una Chiesa eroica, ricca dei testimoni luminosi!» (20 novembre). Anche in occasione del viaggio Apostolico in Thailandia e Giappone, tenutosi in concomitanza con i 470 anni dall’arrivo di San Francesco Saverio in Giappone, colui «che segnò l’inizio della diffusione del Cristianesimo in questa terra» (Tokyo, 23 novembre), il Santo Padre ha sottolineato come «la memoria dei primi missionari che ci hanno preceduto permetterà di misurare e di valutare il nostro presente e la nostra missione da una prospettiva molto più ampia», facendoci comprendere che «è lo Spirito il vero protagonista» e che la prima evangelizzazione consiste nell’«imparare a credere al Vangelo, a lasciarsi trasformare da esso». (Bangkok, 22 novembre). Nell’incontro con i giovani giapponesi ha affermato poi che «l’amicizia tra di voi e la vostra presenza qui ricorda a tutti che il futuro non è “monocromatico”. […] Non ci hanno fatto a macchina, tutti in serie. Hanno inventato tante cose, ma grazie a Dio non ci sono ancora i selfie dell’anima. Per essere felici, dobbiamo chiedere aiuto agli altri!» (Tokyo, 25 novembre). Sulla scorta di queste riflessioni si inserisce poi il discorso tenuto dal Santo Padre ai membri del Centro Studi Rosario Livatino, già definito da san Giovanni Paolo II «martire della giustizia e indirettamente della fede». Francesco ha posto particolare l’attenzione sull’attualità delle riflessioni del grande magistrato assassinato a soli 38 anni nel 1990. Diceva infatti, in riferimento a una possibilità di legge sull’eutanasia: «Se l’opposizione del credente a questa legge si fonda sulla convinzione che la vita umana […] è dono divino che all’uomo non è lecito soffocare o interrompere, altrettanto motivata è l’opposizione del non credente che si fonda sulla convinzione che la vita sia tutelata dal diritto naturale, che nessun diritto positivo può violare o contraddire, dal momento che essa appartiene alla sfera dei beni “indisponibili”, che né i singoli né la collettività possono aggredire». «Le sue considerazioni – afferma il Santo Padre – sembrano distanti dalle sentenze che – secondo una giurisprudenza che si autodefinisce “creativa” – inventano un “diritto di morire” privo di qualsiasi fondamento giuridico» (29 novembre).

Monache dell’Adorazione eucaristica – Pietrarubbia, gennaio 2020