Con gli occhi di Dio (Ottobre 2017)

Alle radici della Pace. «Pace a voi!» è stato il saluto del Papa rivolto all’immenso popolo colombiano che, assieme ai suoi pastori, lo ha accolto dal 6 all’11 settembre. «“Prendi il largo”, disse Gesù. E i discepoli si riunirono tutti nella barca. Che sia così per questo popolo» (Bogotá, 7.09). «Colombia – ha esortato il Papa – lasciati riconciliare. Non temere la verità né la giustizia» (Villavicencio, 8.09). Alla medesima speranza ha richiamato i giovani europei radunati per l’incontro interreligioso “Strade di Pace”: «È significativo che il vostro incontro si svolga nel cuore dell’Europa, nell’anno in cui il continente celebra i sessant’anni dei trattati fondativi dell’Unione. La pace è al cuore della costruzione europea» (Germania, 10-12.09).
Ai piedi del Cristo di Bojatà che «non ha più braccia e il suo corpo non c’è più, ma conserva il suo volto e con esso ci guarda e ci ama» (8.09) ha posto come padre il corpo martoriato dei propri figli, recitando assieme a loro questa preghiera: «O Cristo nero di Bojayá, insieme con le tue braccia e i tuoi piedi ti hanno strappato i tuoi figli che cercarono rifugio in te. Fa’ che siamo tuoi piedi per andare incontro al fratello; tue braccia per abbracciare chi ha perso la propria dignità; tue mani per benedire e consolare chi piange nella solitudine» (8.09).
Incontrando i Vescovi colombiani li ha esortati a «fare il primo passo, custodendo, con santo timore e con commozione, quel primo passo di Dio verso di voi, nella consapevolezza di essere voi stessi sacramento vivente della libertà divina. Mendicate nella preghiera quando non potete né dare, né darvi, perché abbiate qualcosa da offrire a quelli che si accostano costantemente al vostro cuore di Pastori. Le ferite di questa quotidiana e prioritaria battaglia nella preghiera saranno fonte di risanamento per voi; sarete feriti da Dio per diventare capaci di curare. Penso alle famiglie colombiane, alla difesa della vita dal seno materno fino alla sua fine naturale, alla piaga della violenza e dell’alcolismo, alla fragilità del vincolo matrimoniale e l’assenza dei padri di famiglia con le sue tragiche conseguenze di insicurezza e orfanezza» (7.09).
Ha poi richiamato i Pastori a «non misurarsi con il metro di quelli che vorrebbero che foste solo una casta di funzionari piegati alla dittatura del presente. Solo Dio è il Signore e la nostra anima non si deve sottomettere a nessun’altra causa» (7.09).
Il Santo Padre ha sottolineato: «Alla Chiesa non servono alleanze con una parte o l’altra, bensì la libertà di parlare ai cuori. Lì avete la possibilità di sostenere una inversione di rotta. Non servite un concetto di uomo, ma la persona umana amata da Dio, fatta di storia, fede, speranza, dolori, ferite, e vedrete che questa concretezza dell’uomo smaschera le fredde statistiche, i calcoli manipolati, le strategie cieche, ricordandovi che “solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo” (Gaudium et spes)» (7.09). Dal cuore del Papa è emerso anche l’accorato appello a vigilare sulle radici spirituali dei sacerdoti e a non trascurare la vita dei consacrati e delle consacrate: «Essi costituiscono lo schiaffo cherigmatico ad ogni mondanità e sono chiamati a bruciare qualsiasi riflusso di valori mondani. Non considerateli come “risorse utili” per le opere apostoliche, ma sappiate riconoscere in essi il grido dell’amore consacrato della Sposa: “Vieni, Signore Gesù”» (7.09).
Ai seminaristi e religiosi ha raccomandato: «nella preghiera chiedete, contemplate, ringraziate, intercedete, ma abituatevi anche ad adorare. Imparare ad adorare in silenzio» (Medellín, 9.09). Infine, in visita al Santuario di Chiquinquirá, ha rivolto alla Vergine la preghiera affinché “il Rinnovamento a cui aspira la Colombia venga concesso dall’alto» (7.09). «Ecco – dice il Signore – io faccio nuove tutte le cose!». E quel giorno noi saremo davvero felici, e piangeremo. Sì: ma piangeremo di gioia» (Udienza, 23.08).
Monache dell’Adorazione Eucaristica – Pietrarubbia