Vele spiegate al soffio dello Spirito
Pensieri di inizio primavera, quando dischiudono le gemme e vien voglia di uscire e progettare… A che punto siamo del cammino? Anche le nostre fragilità sono a disposizione del soffio dello Spirito. Il percorso che ci siamo imposti si prolunga come i cavi elettrici bisognosi d’essere sostenuti da altrettanti tralicci, indispensabili quando cala la tensione. Con l’approssimarsi della Pasqua si entra nel vivo della promessa di risurrezione che la Quaresima sta celebrando; non un rito avulso dalla realtà, ma risposta all’inquietudine e alla sofferenza del momento presente: «Essere speranza in un mondo ferito». So di riscontri personali, di iniziative famigliari e di creatività nei gruppi, ma che dire per quanto riguarda la Diocesi nel suo insieme? L’agenda pastorale è piuttosto asciutta; invita all’essenziale; propone ascolto abbondante della Parola di Dio, sapiente approfondimento e recupero di senso per ciò che accade e turba. L’essenziale non è il minimale, al contrario è il riposizionarsi davanti al “roveto ardente” che ha illuminato e acceso la missione di Mosè, postura oggi indispensabile per superare stanchezze, delusioni, isolamenti. Tenere vivo il fuoco della missione… Sfogliando l’agenda ci si imbatte in piacevoli sorprese, in risonanze e situazioni che hanno contribuito, nonostante tutto, a rinsaldare i legami. I giovani hanno affrontato lo studio della Fratelli tutti (l’ultima enciclica di papa Francesco). Le assemblee liturgiche hanno accolto con curiosità il grande libro della preghiera, il nuovo Messale Romano. È proseguito l’esercizio metodico della sinodalità con gli incontri dei Consigli. Si è rinforzata la convergenza tra le associazioni laicali...