Familiari di Gesù (Novembre 2017)

Il coraggio della Verità. Cooperare al disegno di salvezza di Dio

Nel mese di ottobre, dedicato alla Missione, il Santo Padre ha desiderato renderci «familiari di Gesù» (Santa Marta, 26.09), «fratelli nella vocazione» degli angeli, chiamati come loro a «cooperare al disegno di salvezza di Dio» (Santa Marta, 29.09). Abbiamo così vissuto, su invito del Papa, la Domenica dedicata alla Parola, per «ritrovare le radici», cioè «l’appartenenza al popolo» di Dio (Santa Marta, 10.05), lasciandoci «ferire dalla sua Parola per esprimere con la bocca ciò che dal cuore sovrabbonda» (United societies relations committee, 10.05). Un invito incessante sgorga dal cuore del Santo Padre: «Siamo servitori della Parola di Riconciliazione che illumina, protegge e difende, guarisce e libera» (10.05), ma sottolinea: «In materia di fede, il compromesso è in contraddizione con Dio che è Verità. Nel Corpo di Cristo, il quale è “Via, Verità e Vita”, chi potrebbe ritenere legittima una riconciliazione attuata a prezzo della verità?» (10.05). Ed esorta: per «guarire» dalle «piaghe del cuore e dell’anima» occorre «tirare fuori la verità» e avere «la saggezza di accusare se stessi» e di «dire la verità sulla nostra vita» (Santa Marta, 28.09). Ai vescovi neo ordinati, custodi della coscienza del popolo di Dio, invita al discernimento come «umiltà rispetto ai propri progetti e obbedienza rispetto al Vangelo, criterio ultimo; al Magistero, che lo custodisce” (Ai nuovi vescovi ordinati, 14.09).
A Bologna ha rivolto la preghiera alla Madonna di San Luca affinché ci aiuti a «comprendere la tenerezza materna della Parola viva, che tuttavia è al tempo stesso tagliente; penetra nell’anima e porta alla luce i segreti e le contraddizioni del cuore.» (Bologna, 01.10)
In occasione del centenario della promulgazione del primo Codice di diritto canonico ha esortato alla giustizia come dimensione imprescindibile dell’ amore:«Il diritto è condizione dell’amore» ha ricordato con le parole di Benedetto XVI. «Nulla est charitas sine iustitia» (Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo, 18.10). Per questo, commentando il Vangelo del Centurione che domanda a Gesù la guarigione del suo servo, ha  sottolineato: «È un peccato non pregare per i governanti!». Soprattutto per quanti hanno meno «coscienza» che il loro potere non è assoluto ma viene da Dio. E «i governanti devono pregare per chiedere la grazia di servire il popolo loro affidato». (Santa Marta, 09.18)
Nel discorso tenuto all’università di Bologna, in occasione del suo ultimo viaggio apostolico, il Santo Padre ha auspicato alla formazione di «un’Europa “universitaria e madre” che, memore della sua cultura, infonda speranza ai figli e sia strumento di pace per il mondo» (Bologna, 01.10), ricordando le parole che il Cardinale Lercaro disse: «La Chiesa non può essere neutrale di fronte al male, da qualunque parte esso venga: la sua vita non è la neutralità, ma la profezia». Così ha potuto con coraggio affermare: «la Parola di Dio illumina anche l’origine della vita e il suo destino. Un nuovo inizio deve essere scritto nell’ethos dei popoli, e questo può farlo una rinnovata cultura dell’identità e della differenza. L’utopia del “neutro” rimuove ad un tempo sia la dignità umana della costituzione sessualmente differente, sia la qualità personale della trasmissione generativa della vita. La manipolazione biologica e psichica della differenza sessuale, che la tecnologia biomedica lascia intravvedere come completamente disponibile alla scelta della libertà – mentre non lo è! –, rischia così di smantellare la fonte di energia che alimenta l’alleanza dell’uomo e della donna. La nostra storia non sarà rinnovata se rifiutiamo questa verità. L’accompagnamento responsabile della vita umana, dal suo concepimento e per tutto il suo corso sino alla fine naturale è lavoro di discernimento e intelligenza d’amore per uomini e donne liberi e appassionati”(Assemblea generale pontificia accademia per la vita, 05.10).
Monache dell’Adorazione eucaristica – Pietrarubbia