Il Battesimo nei suoi riti: il segno della croce (Maggio 2016)

Il segno della croce è il primo gesto che si fa sulla fronte del bambino durante i cosiddetti “Riti di accoglienza”, di cui rappresenta l’espressione riassuntiva. Ne parliamo a conclusione dello sguardo rapido sul Sacramento del Battesimo, in quanto esso racchiude in un certo senso il significato definitivo del Sacramento. Il senso primario che emerge con questo gesto è quello di un segno di accoglienza nella chiesa-casa-di-Dio, visibilizzazione materiale della Chiesa-popolo-di-Dio. Non è tanto un semplice gesto di benvenuto quanto un elemento del Sacramento che significa già l’inclusione del battezzando nella grande Famiglia di Dio. Esso concretizza visivamente il dialogo svoltosi poco prima tra il celebrante e i genitori e padrino e madrina. Se l’imposizione del nome al bambino da parte dei genitori rimanda alla loro responsabilità nei suoi confronti ed al fatto che agli occhi di Dio non siamo una massa anonima ma ci conosce ad uno ad uno per nome, il segno della croce tracciato sulla fronte del bambino in qualche modo rappresenta l’invocazione del Nome di Dio-Trinità sullo stesso bambino. D’altra parte, nel segno della croce è racchiusa la volontà che hanno i genitori e i padrini, e l’intenzione che ha la Chiesa di celebrare il Battesimo. E quell’impegno assunto dai genitori e padrino e madrina di educare il figlio nella fede perché “impari ad amare Dio e il prossimo come Gesù ci ha insegnato” rimanda alla croce quale misura più alta del vero amore di Cristo per il mondo e che deve essere, quindi, quello del battezzato in quanto suo discepolo. Compiendo questo gesto i genitori ed i padrini esercitano già il loro sacerdozio battesimale nell’invocare appunto il Nome del Signore sul proprio bambino. Nel tempo stesso esprimono dal primo istante la loro collaborazione nell’essere realmente “genitori” spirituali del bambino. È un gesto che dovrebbero ripetere tutti i giorni e per tutta la vita! Ma c’è di più. Il celebrante invita i genitori e i padrini a compiere sul bambino, dopo di lui, “il segno di Cristo Salvatore”. Questa espressione insinua che il segno della croce tracciato sulla fronte del bambino anticipa già in qualche modo l’effetto ultimo che il Sacramento produrrà attraverso tutti i suoi riti, quello cioè di introdurre il bambino nella salvezza operata da Gesù Cristo che ha sacrificato la sua vita sulla croce per dare la vita di Dio al mondo. “Il segno di Cristo Salvatore” sulla fronte del battezzando lo immerge dunque nella novità di vita cristiana, che i vari riti battesimali espliciteranno ulteriormente. Il Sacramento del Battesimo conferisce quindi la vita di Dio in Gesù Cristo per opera dello Spirito Santo che d’ora in poi ci fa gridare “Abbà”, Padre, e ci rende realmente figli di Dio. Ma questa vita divina è un processo dinamico che apre un percorso esistenziale ed esige la sinergia degli altri Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana per portare a maturazione il dono ricevuto fino alla sua espressione concreta, libera e responsabile nelle scelte e nella testimonianza fattiva ed effettiva della vita del battezzato. Ciò orienta la nostra riflessione verso gli altri Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana.

don Raymond Nkindji Samuangala
Assistente collaboratore Ufficio diocesano per la Liturgia e i Ministri Istituiti