Il Signore manda “liberi, leggeri, solo col Vangelo”

I quattro elementi essenziali della comunione

Nel cuore dell’estate iniziano a delinearsi i punti del nuovo Programma Pastorale che sarà consegnato alla Diocesi nella grande assemblea della “Giornata del Mandato” (25 settembre). Si apre un nuovo biennio del percorso tratteggiato sull’iniziazione cristiana a partire dal “Big Bang” del Mistero pasquale: dalla comunione-comunità all’Eucaristia. «In questo tempo di fragilità – raccomanda il Vescovo Andrea – è necessario credere nello Spirito Santo, che genera e rigenera la comunità, continuare a vivere il Vangelo che ci è stato affidato, senza preoccuparci troppo dei numeri, tentazione sempre in agguato. Accettando la nostra fragilità, rimanere fedeli all’essenziale» (Omelia nella Festa di San Leone, San Leo, 1.8.2022). Sono quattro gli elementi essenziali che «rivelano, radicano, configurano la Chiesa nella comunione». Il primo è la comune chiamata. «Si sta insieme come cristiani – spiega il Vescovo – non per simpatia o per comunanza di idee, tanto meno per un censo economico. […] È un Altro che ci ha chiamati e ci tiene insieme; è guardando a lui, il Signore Gesù, che facciamo comunione tra noi». Il secondo elemento imprescindibile è l’ascolto della Parola di Dio. «Siamo tutti sotto la sua Parola. […] La comunità cresce sempre di più con la condivisione dei frutti della Parola: “Quando leggi il Vangelo e lo vivi, ti trasforma in un altro Gesù”, tant’è vero che la Chiesa – docile alla Parola – diventa Corpo di Cristo». E aggiunge: «La condivisione delle esperienze consolida il tessuto comunitario; si tratta di narrazioni che testimoniano ciò che lo Spirito fa in ciascuno di noi». Il terzo, ovviamente non in ordine di importanza, è l’Eucaristia. «Si dice: “L’Eucaristia fa la Chiesa” ed è proprio così», commenta mons. Andrea. Come far sì che le nostre diventino sempre di più comunità eucaristiche? «Bisogna che quanto si celebra diventi programma di vita». E, passando in rassegna tutti i momenti della Messa spiegandone il significato profondo, conclude: «Se vivessimo davvero tutti i momenti della Messa, potremmo dire di avere una vita eucaristica». Il quarto fondamento della comunione è l’attesa, la tensione verso l’avvento del Regno: «Di fronte al comune sguardo sull’orizzonte, sul futuro, su quello che avverrà alla fine della nostra vita e alla fine della storia, i nostri passi e le nostre volontà si congiungono e gridiamo: “Vieni Signore Gesù!”». Dunque, «la comunità è tale non solo per l’origine, ma anche per l’attesa condivisa, traguardo del cammino, speranza del futuro». Il Vescovo domanda ai fedeli: «Qual è il nostro compito come comunità cristiana?». «È quello – raccomanda – di tenere accesa, per il bene di tutti, la semplice fiamma della vita evangelica». Del resto, il Signore, sul monte dell’Ascensione, ha inviato i suoi discepoli – e tutti noi oggi – «liberi, leggeri, solo col Vangelo». La luce del Vangelo serve anzitutto alla comunità cristiana «per non smarrire la strada», ma, quando essa è capace di tenerla viva, i suoi riflessi trascinano anche le moltitudini, «qualcuno di altra cultura, di altra formazione che, magari solo da lontano, osserva» (Omelia nella Festa di Santa Chiara, Valdragone RSM, 11.8.2022).
Durante l’estate è ripresa, a San Marino, la discussione, nella Commissione consiliare preposta e poi in Consiglio Grande e Generale, sul progetto di Legge che regolamenta l’Interruzione Volontaria della Gravidanza, a seguito del Referendum popolare del settembre 2021. «Sento profondamente l’urgenza e il dovere – confida il Vescovo – di rivolgere ancora una volta una parola schietta e puntuale sull’argomento, ma soprattutto di invitare alla preghiera perché chi ci governa sia illuminato dalla grazia e dalla ragione». Mons. Andrea si rammarica dell’evidenza che «tanti cattolici su questo punto abbiano idee lontane dalla verità evangelica»; si interroga, e interroga la comunità cristiana, sulle responsabilità di questa mancanza di un retto orientamento. Nel suo Messaggio al popolo sammarinese esorta i cattolici a «saper valorizzare, senza timore, le ragioni della propria fede e, insieme alle persone di altre convinzioni e laiche, far riferimento alle motivazioni di ragione, in sintonia con la secolare tradizione umanistica della Repubblica di San Marino», precisando che, «anche se il cattolico sa che nessuna legge può rendere moralmente lecita la soppressione di una vita umana – e quello che viene proclamato come diritto, in realtà è una delle piaghe dell’umanità – è importante ora operare attivamente per migliorare quanto più possibile tale legge». «Auspico che – prosegue – tutte le forze politiche adempiano la promessa fatta coralmente durante la campagna referendaria: dare vita ad una rete di prevenzione efficace e solidale che aiuti la donna in difficoltà ed ogni gravidanza difficile, senza lasciare indietro nessuno». Invita, inoltre, ad «investire di più nell’educazione al rispetto del proprio corpo e delle relazioni affettive, sia nella società civile, sia nella scuola». Conclude, poi, il suo Messaggio richiamando alcune «esigenze etiche sulla questione»: la necessità di fissare almeno il limite temporale entro il quale l’aborto viene depenalizzato, «in modo rispettoso dell’embrione umano e in considerazione dei progressi della scienza medica»; l’importanza del ruolo della famiglia: «non si isoli la donna dal coniuge e le figlie dai genitori»; il riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza all’aborto per tutto il personale medico e paramedico e della libertà di iniziativa alle associazioni laiche e cattoliche che agiscono per aiutare le famiglie e le donne in difficoltà; il divieto ad utilizzare a fini di commercio i resti umani degli aborti (Messaggio al popolo sammarinese in merito al progetto di Legge sulla IVG, 21.7.2022).

Paola Galvani, settembre 2022