La preghiera: chiave al cuore di Dio

Paternità e maternità all’ombra di san Giuseppe

Nella festa del Battesimo di Gesù, con la quale si conclude il tempo del Natale, il Papa ha messo in evidenza come «dopo circa trent’anni vissuti nel nascondimento, Gesù non si presenta con qualche miracolo o salendo in cattedra per insegnare. Si mette in fila con il popolo che andava a ricevere il battesimo da Giovanni». Inoltre, «nel momento in cui Gesù riceve il Battesimo, il testo dice che “stava in preghiera”. Questo rivela «i due movimenti della vita di Gesù: da una parte scende verso di noi, nelle acque del Giordano; dall’altra eleva lo sguardo e il cuore pregando il Padre. La sua preghiera è un dialogo, una relazione con il Padre» ed è «un grande insegnamento per noi, chiamati ad affrontare momenti e scelte difficili che ci tirano in basso. Ma, se non vogliamo restare schiacciati, abbiamo bisogno di elevare tutto verso l’alto. E questo lo fa proprio la preghiera, che non è una via di fuga. Pregare è invece il modo per lasciare agire Dio in noi, per cogliere quello che Lui vuole comunicarci anche nelle situazioni più difficili. La preghiera è la chiave che apre il cuore al Signore. È dialogare con Dio, è ascoltare la sua Parola, è adorare: stare in silenzio affidandogli ciò che viviamo. E a volte è anche gridare a Lui come Giobbe». «La preghiera infatti apre il cielo: dà ossigeno alla vita, dà respiro anche in mezzo agli affanni e fa vedere le cose in modo più ampio. Soprattutto, ci permette di fare la stessa esperienza di Gesù al Giordano: ci fa sentire figli amati dal Padre» che dice, come a Gesù nel Vangelo: “Tu sei mio figlio, l’amato”» (Angelus, 9 gennaio).
Parlando poi ad una delegazione di imprenditori francesi ha evocato «quell’urto, quello choc, di cui ogni cristiano fa spesso esperienza, tra l’ideale che sogna e il reale che incontra». Come accadde anche «alla Vergine Maria davanti alla mangiatoia di Betlemme, lei che si trova costretta a mettere al mondo il Figlio di Dio nella povertà di una stalla». Ha quindi sottolineato: «È importante che voi possiate superare questo e viverlo nella fede, per poter perseverare e non scoraggiarvi. Davanti allo scandalo della mangiatoia Maria non si è scoraggiata, non si è ribellata, ma ha reagito custodendo e meditando nel suo cuore, dimostrando una fede adulta, che si fortifica nella prova. Custodire è accogliere, malgrado l’oscurità e nell’umiltà, le cose difficili da accettare che non abbiamo voluto, che non abbiamo potuto impedire; non cercare di sfuggire alle proprie responsabilità». Unificando, nella preghiera, «le cose belle e quelle brutte di cui è fatta la vita, cogliendo il senso nella prospettiva di Dio» (7 gennaio).
Lo stesso invito è stato rivolto dal Santo Padre alle giovani coppie di coniugi desiderosi di figli, guardando alla figura di san Giuseppe, padre putativo di Gesù: «Tutte le volte che qualcuno si assume la responsabilità della vita di un altro, in un certo senso esercita la paternità nei suoi confronti». «Giuseppe ci mostra che questo tipo di legame non è secondario, non è un ripiego. Questo tipo di scelta è tra le forme più alte di amore e di paternità e maternità. Non bisogna dunque avere paura di scegliere la via dell’adozione, di assumere il rischio dell’accoglienza. Avere un figlio sempre è un rischio, ma più rischioso è non averne». «Tante coppie – sottolinea il Papa – non hanno figli perché non vogliono ma hanno due cani, due gatti che occupano il posto dei figli. E questo rinnegare la paternità e la maternità ci sminuisce, ci toglie umanità» (Udienza generale, 5 gennaio).
All’interno del messaggio per la giornata missionaria mondiale 2022 il Santo ha dunque esortato a «riprendere il coraggio, la franchezza, quella parresia dei primi cristiani, per testimoniare Cristo con parole e opere, in ogni ambiente di vita», pregando sempre lo Spirito, in quanto «vero protagonista della missione». Proprio per questo, «il vero testimone è il martire, colui che dà la vita per Cristo, ricambiando il dono che Lui ci ha fatto di Sé stesso» (6 gennaio).

Monache dell’Adorazione Perpetua
Pietrarubbia, febbraio 2022