Lo Spirito Santo: il buon odore di Cristo nel mondo

Immagine: Andrea Solari (Bernardino Luini?) Maria Maddalena in Betania, 1524 circa. Olio su tela, 76×58, The Walters Art Museum Baltimora (USA)

Il simbolo dell’olio apre e chiude la vicenda di Cristo sulla terra. Compare nel momento della sua nascita grazie al dono portato dai Magi e all’inizio della sua passione con l’unzione di Betania, da parte di Maria, sorella di Lazzaro. Non si può chiudere la nostra rassegna sui simboli dello Spirito Santo, e in particolare sul simbolo dell’olio, senza considerare una delle Sante che ha proprio questo unguento-profumo come attributo principale per la sua identificazione: Maria Maddalena.
Benché la moderna esegesi distingua Maria di Magdala da Maria, sorella di Marta e di Lazzaro, protagonista di questa unzione premonitrice, l’arte e la pietà popolare hanno sempre visto nelle due donne un’unica persona. Maria di Magdala è immortalata ovunque con il suo vasetto d’olio profumato, un nardo costosissimo che solo in pochi potevano permettersi al tempo di Gesù. Recenti scoperte archeologiche nella città di Magdala hanno messo in luce la presenza di centri termali che custodivano intatti piccoli vasi di nardo, utilizzati dalle donne che si recavano alle terme. Non abbiamo notizia, nei Vangeli, di un passaggio di Gesù da Magdala; il nome di questa località ci è nota solo grazie alla Maddalena. La legenda Aurea narra che la ricca famiglia di Betania aveva tre grandi proprietà divise fra i fratelli. Quella di Magdala fu assegnata a Maria, sorella di Lazzaro. Non fa meraviglia dunque se la Maddalena, proprietaria di un centro termale, fosse in possesso di nardo prezioso, sufficiente per ungere il corpo di Gesù.
Così, secondo l’evangelista Giovanni, la ritroviamo alla ricerca del Corpo del Salvatore, con il suo vasetto di nardo in mano. Un olio che resterà inutilizzato perché Maria non troverà un cadavere, ma una tomba vuota e angeli e il Risorto, scambiato per il custode del giardino. Un dipinto stupendo dalle chiare influenze Leonardesche, attribuito generalmente ad Andrea Solari (o Solario) discepolo del da Vinci, ma da altri attribuito a Bernardino Luini, presenta Maria di Magdala nel momento in cui prepara l’olio profumato per ungere il corpo del Signore. L’opera viene datata nel 1524 e, se fosse del Solari, risulterebbe profetica, perché il 1524 fu proprio l’anno di morte dell’artista, il quale avrebbe consegnato alla Santa tutta la sua opera.
L’abito rosso fuoco, attributo tipico della Maddalena, è rischiarato da finissima organza, nella quale si riflette una luce proveniente dall’esterno del dipinto. Una cintura verde, colore simbolico della vita, le orna la vita. Benché stia preparando l’olio per una sepoltura lo sguardo di Maria Maddalena sembra già affondare nella luce del Risorto che, chiamandola per nome, si rivelerà come il Rabbunì, il suo Signore.
Maria sta prendendo dell’unguento da un vaso di porcellana, ed è uno dei pochi dipinti in cui l’unguento, e non il solo vasetto, è protagonista della scena. Il Mistero sembra nascosto nella scritta PIST, posta sul recipiente di porcellana, circa la quale ci sono due possibili interpretazioni. La prima sembrerebbe far implicito riferimento a un testo apocrifo che porta il medesimo titolo Pistis Sophia (ovvero Fede e Saggezza): un Vangelo della Chiesa copta del III secolo il quale assegna a Maria Maddalena un ruolo fondamentale. Non è l’unico testo apocrifo ad occuparsi della preferenza di Gesù per Maria di Magdala, ma in tutti questi testi si esalta la Maddalena come una sorta di incarnazione della Sapienza, perciò amata da Gesù in modo speciale. Baciata in modo particolare dallo Spirito di Cristo, Spirito di Sapienza e di Fede, la Maddalena fu capace di agire ed operare in favore del Vangelo meglio degli Apostoli meritandosi, a buon titolo, l’appellativo di Apostola degli Apostoli (conferitogli nel Medioevo da san Tommaso d’Aquino). Anche per questo titolo Papa Francesco ha elevato la memoria di questa Santa al grado di festa il 3 giugno 2016.
Una seconda interpretazione, fa comprendere come il soggetto qui rappresentato abbia a che fare con la cena di Betania e non con la corsa al sepolcro per ungere Gesù il mattino di Pasqua. La scritta presente sul vasetto è più propriamente «I. PIST», citazione latina del cap 12 di Giovanni: unguenti nardI PISTici … Maria allora, prese una libbra di olio profumato di vero nardo, … (Gv 12,3). Inoltre la redazione di Marco, più antica rispetto a quella di Giovanni, parla di un vaso di alabastro, come quello qui rappresentato. L’espressione ambigua della Maddalena fra tristezza e letizia sarebbe data dunque dalla circostanza della Cena di Betania, dove la gioia per l’ospite divino fu offuscata dalla reazione di Giuda e dalle parole profetiche di Gesù circa la sua prossima sepoltura.
Ma allora è proprio questa cena del Signore che precede la sua vera Ultima Cena a gettare luce sulla sua passione e sul dono dello Spirito che di lì a poco riceverà la sua Chiesa. Maria di Magdala versa anticipatamente sui piedi di Gesù un unguento il cui profumo si spande in tutta la casa. La falsa preoccupazione per i poveri di Giuda rende più evidente l’imminente assenza di Gesù che lascerà ai suoi un dono sempiterno: l’olio profumato del suo Santo Spirito.
Sant’Agostino (Omelia 50, n.6.7), commentando la cena di Betania, mette in relazione proprio la parola pistici con la fede: “La parola pistici dobbiamo ritenerla come un’indicazione del luogo da cui proveniva quell’unguento prezioso; né tuttavia questo c’impedisce di considerarla atta ad esprimere magnificamente qualcosa di misterioso. In greco infatti significa fede… La casa si riempì di profumo; cioè il mondo si è riempito della buona fama… Noi siamo – dice l’Apostolo – il buon odore di Cristo in ogni luogo”. Dunque, sull’esempio di Maria di Magdala, lo Spirito Santo come olio profumato fa di tutti noi, che abbiamo ricevuto lo Spirito del Risorto, il buon odore di Cristo nel mondo.

suor Maria Gloria Riva, luglio-agosto 2022