Messale di Paolo VI: l’Ordinamento Generale del Messale Romano (Maggio 2018)

Il Messale Romano ha conosciuto nel corso dei secoli cambiamenti, integrazioni e inserimenti che hanno arricchito qualitativamente la celebrazione del mistero eucaristico, secondo le esigenze specifiche dei tempi in cui furono effettuati, salvaguardando nello stesso tempo ciò che viene chiamata l’unitas substantialis del Rito romano, elemento che deve rimanere inalterato come testimonianza della tradizione indefettibile della Chiesa, dal momento che la liturgia esprime e manifesta la fede della Chiesa. Per questo la corretta celebrazione, l’ars celebrandi, ha bisogno di norme ed indicazioni che regolino ed aiutino sia il presidente della celebrazione sia l’assemblea stessa a svolgere ordinatamente e a partecipare fruttuosamente, in conformità al ruolo specifico che spetta a ciascuno, alla celebrazione dei misteri della salvezza. Tutto ciò è contenuto in quella parte del Messale chiamata Institutio Generalis che nella versione italiana della terza edizione del Messale porta il nome di Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR) come già detto nell’articolo precedente, vero e proprio direttorio sulla celebrazione eucaristica, con indicazioni di carattere teologico, liturgico, pastorale e spirituale. Il suo scopo è quello di assicurare un dignitoso svolgimento celebrativo ed anche una ragionevole uniformità tra le celebrazioni, senza escludere peraltro le legittime variazioni e adattamenti che la normativa stessa autorizza in vista della partecipazione attiva e del bene spirituale dei fedeli. In questo senso, l’inserimento di un nuovo capitolo, precisamente il capitolo IX, in armonia con quanto prescritto dall’Istruzione Varietates legitimae sull’inculturazione liturgica, risulta abbastanza rilevante e di fondamentale importanza. In esso vengono ripresi e ribaditi i principi e i criteri da applicare quando una Conferenza dei Vescovi giudichi necessario introdurre nel Messale adattamenti al di là di quelli previsti dal Messale stesso, come necessità di venire incontro al bene spirituale delle chiese particolari interessate, ferma restando la salvaguardia dell’unità sostanziale del Rito romano. L’IGMR si articola in nove capitoli preceduti da un Proemio:

  1. Importanza e dignità della celebrazione eucaristica
  2. Struttura, elementi e parti della messa
  3. Uffici e ministeri nella messa
  4. Diverse forme di celebrazione della messa
  5. Disposizione e arredamento delle chiese per la celebrazione della eucaristia
  6. Cose necessarie per la celebrazione della messa
  7. La scelta delle parti della messa
  8. Messe e orazioni per diverse circostanze e messe per i defunti
  9. Gli adattamenti che competono ai vescovi diocesani e alle conferenze episcopali.

Come risulta da ciò che precede l’OGMR comporta due elementi nuovi non esistenti nell’edizione precedente del Messale di Paolo VI, il Proemio e il capitolo IX. La prossima volta presenteremo sinteticamente il Proemio, per poi concentrarci sulle indicazioni e norme riguardanti la celebrazione stessa.

don Raymond Nkindji Samuangala

Assistente collaboratore Ufficio diocesano per la Liturgia e i Ministri Istituiti