Notizie dalla Valfoglia e Valconca (Gennaio 2017)

Primo esempio in Italia di riuso di un bene pubblico grazie all’art. 26 dello “Sblocca Italia”

Tempi record per la riqualificazione dell’ex Casa Mandamentale Le Badesse di Macerata Feltria che grazie alle opportunità introdotte dall’art. 26 del D.L. 133/2014, cosiddetto “Sblocca Italia”, ha permesso di arrivare in pochi mesi al cambio di destinazione urbanistica e alla sottoscrizione dell’atto per la concessione di valorizzazione del bene. Un percorso avviato un anno e mezzo fa con la riconsegna dell’immobile da parte del Ministero della Giustizia, portato avanti con la collaborazione della Provincia di Pesaro e Urbino e il Comune di Macerata Feltria, con i quali sono stati sottoscritti specifici accordi di programma per individuare la migliore riconversione del bene, in linea con le esigenze del territorio e le aspettative del mercato. Nei giorni scorsi è stato stipulato l’atto di concessione con la società Atena s.r.l., vincitrice del bando di gara, che trasformerà l’ex carcere in struttura socio-sanitaria. La concessione ha durata di 30 anni e un canone variabile che prevede 2.500 € annui per i primi 5 anni e 25.000 € annui per i restanti 25 anni.

Visita del Vescovo alle aziende della Val Foglia

Nei confronti del mondo del lavoro, dove si gioca in maniera importante la vita delle persone e delle famiglie, la nostra Chiesa locale sta cercando di attuare una rinnovata attenzione pastorale per stare dentro la storia con amore, andando oltre le celebrazioni rituali e devozionali, portandosi dai luoghi dedicati al sacro ai luoghi della vita ordinaria con un atteggiamento di ascolto e di condivisione. Una pastorale, dunque, per aiutare i laici a realizzare una sintesi tra l’esperienza lavorativa e l’esperienza della fede, per una spiritualità incarnata nella vita secondo una visione integrale dell’uomo. A questo scopo, nell’ambito di una esperienza avviata da un paio d’anni, alla fine dello scorso novembre il nostro Vescovo, accompagnato dal responsabile dell’Ufficio diocesano che si interessa della pastorale del lavoro, ha visitato diverse realtà produttive della Val Foglia: a Mercatale l’azienda Alluminia; a Caprazzino le aziende Saltarelli Mobili, Saltarelli e Migiani Foraggi, Anodica, Allufer, Scatolificio Tiberi, S&P Costruzioni e PVS Furniture. Si tratta di realtà diverse per dimensioni e per settori in cui operano, che però presentano un’analogia importante: nonostante la difficile crisi economica degli ultimi anni sono riuscite, grazie alla capacità degli imprenditori e con il supporto dei collaboratori, a superare i momenti di difficoltà mantenendo l’attività produttiva sul territorio, costituendo una fondamentale risorsa lavorativa per gli abitanti della zona.
Gli incontri in fabbrica sono stati una preziosa occasione di conoscenza reciproca tra il Vescovo, l’Ufficio diocesano della pastorale del lavoro, gli imprenditori e i loro collaboratori, in un clima informale e molto cordiale. Gli imprenditori nel corso della visita guidata alle fabbriche hanno illustrato l’attività svolta nelle loro imprese, i mercati di riferimento dei loro prodotti e il numero e la provenienza dei collaboratori. Gli incontri si sono conclusi con un breve momento di preghiera guidato da S.E. Mons. Turazzi e la sua proposta di organizzare prossimamente nelle aziende visitate un momento di preghiera o una Messa.
Gian Luigi Giorgetti
Commissione diocesana per la Pastorale Sociale e del Lavoro

 Il Vescovo a Lunano per la festa di S. Lucia

In occasione della ricorrenza di S. Lucia, il nostro Vescovo Mons. Andrea Turazzi ha presieduto la celebrazione di una Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Lunano promossa dalla tradizione di devozione alla Santa degli imprenditori fondatori del gruppo imprenditoriale EPTA di Lunano, una importante realtà produttiva della Val Foglia. Nel corso della celebrazione, partecipata dalle famiglie degli imprenditori e dei loro collaboratori, il Vescovo ha ricordato l’importanza per i cristiani di “abitare” non solo la famiglia e la comunità cristiana, ma anche la città in tutte le sue dimensioni, compresa quella del lavoro, e il creato assumendosi la responsabilità della sua custodia. Dopo la celebrazione gli imprenditori hanno invitato il Vescovo ad unirsi a loro e ai collaboratori per la cena per vivere un momento di festa e di fraternità insieme.
Commissione per la Pastorale Sociale e del Lavoro

Eremo della Beata Vergine del Faggio Chiusura della Porta Santa

Il Santo Padre, domenica 20 novembre in S. Pietro, ha concluso l’Anno Giubilare della Misericordia chiudendo la Porta Santa… Guardando, un brivido ha percorso il nostro animo, pensando alle grazie ottenute e alle Misericordie concesse da Dio Padre. Anche su in montagna, nella piccola chiesa, il 19 si è celebrata la chiusura come da canone. Non c’era l’affluenza dei pellegrini venuti per l’apertura, eravamo in pochi, ma tutti desiderosi di stare un po’ con Gesù Misericordia. Fuori era molto freddo, sul prato antistante il Santuario la neve aveva steso la sua bianca coltre. Siamo usciti dalla Chiesa, ognuno di noi ha acceso un piccolo cero, segno della propria fede, ci siamo inginocchiati e abbiamo baciato la soglia del Santuario poi, in ginocchio, cantando Misericordia Signore (il canto giubilare) siamo arrivati al presbiterio. Abbiamo lasciato il nostro lumino acceso e siamo tornati alle panche, dando inizio alla liturgia. Tutto secondo il canone voluto dal Santo Padre e dal nostro Vescovo.
Al termine della celebrazione, cantando le Litanie dei Santi e Beati, siamo usciti dalla Chiesa chiudendo la Porta Santa alle nostre spalle. Il vento che si era alzato agitava il nastro rosso appeso alla porta. Il nastro rosso ha un significato biblico. Tutti eravamo grati alla Trinità Santa per la grazia che ci era stata elargita. In questo Anno Giubilare la spiritualità è andata crescendo progressivamente, così come è stata grande la consapevolezza di coloro che sono stati chiamati dalla Santa Vergine a riconciliarsi con il Padre. L’impegno dei Sacerdoti invitati a confessare nel giorno dell’apertura della Porta Santa, nel tempo ha dato i suoi frutti. Ringrazio perché il Signore ha fatto lavorare molto quelli che c’erano e suppongo che la Vergine li ami come non mai.
In Santuario c’è sempre molta gente che va e viene, per riconciliarsi col Padre o per consolidare lo stretto legame già esistente. Ho visto pellegrini arrivare scalzi, altri piangere e chiedere perdono ad alta voce, altri gioire per la bellezza del luogo e per la pace che rasserena ogni cristiano o pagano che qui si reca. Da quando si è aperta la Porta Santa ad oggi, si è sempre chiesta, nella preghiera, l’intercessione della Santa Vergine, per noi e per le anime sante del Purgatorio, in particolare per quelle dimenticate.
Desidererei inoltre esprimere un pensiero sulla realtà del Santuario. Frequentando il luogo da tanto tempo, ho capito che la Santa Vergine le cose le vuol fare da sola. Tuttavia Gabriella ed io vogliamo manifestare le nostre osservazioni. La spiritualità è legata al silenzio e alla meditazione quindi, nella Chiesa, noi meno ci stiamo e più il colloquio tra Dio e il fedele diventa intenso. Nel corso di questi anni tante persone si sono succedute a far visita a Maria, c’è chi resta per pochi minuti, chi invece si ferma per ore. Mi sono reso conto che è la Santa Vergine che chiama tutti in maniera molto personale, chi con una semplice curiosità, chi con un profondo dolore, chi con una richiesta di aiuto…
Questo Santuario è molto frequentato, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, ma è d’inverno, quando si è soli e la neve è alta e il freddo pungente, che si assapora la profondità del silenzio, quando c’è solo un merlo che col suo fischio tiene compagnia a Maria e quando la tua mente sa rispondere alle tue domande…
Le testimonianze sono numerose, le meraviglie e le intercessioni che opera la Madonna sono di forte riflessione, il registro posto in fondo alla Chiesa parla da solo. Ancora una volta i nostri paesi si stringono attorno alla Beata Vergine in un tributo corale di affetto e devozione, eredi della tradizione dei padri che hanno visto nella presenza della Santissima il segno della protezione materna della Mamma di Gesù. È proprio la “maternità” di Maria che ispira la nostra riflessione e la nostra preghiera: guardiamo a Lei come sposa e madre che ha vissuto in famiglia, nella povera casa di Nazareth, la risposta alla chiamata di Dio.
Questa dimensione “familiare” della sua avventura umana e spirituale ci invita a fermare un attimo l’attenzione su quanto la Chiesa sta vivendo. Da molti mesi Papa Francesco pone insistentemente l’accento sulla famiglia e sull’attenzione che si deve riservare a questo nucleo fondamentale della società e della Chiesa. Recentemente ha sottolineato che “la famiglia è l’elemento portante della vita sociale e solo lavorando in favore delle famiglie si può rinnovare il tessuto della comunità ecclesiale e la stessa comunità civile”. Scrivendo alle famiglie, lo scorso 2 febbraio, Papa Francesco affermava:
“Gesù è la fonte inesauribile di quell’amore
che vince ogni chiusura, ogni solitudine,
ogni tristezza. Nel vostro cammino
familiare voi condividete tanti momenti belli:
i pasti, il riposo, il lavoro in casa, il divertimento,
la preghiera, i viaggi e i pellegrinaggi,
le azioni di solidarietà…
Tuttavia se manca l’amore manca la gioia e l’amore autentico ce lo dona Gesù, ci offre la sua Parola che illumina la nostra strada, ci dona il Pane di vita, che sostiene la fatica quotidiana del nostro cammino”. Quindi alla Vergine Maria, Regina della famiglia, volgiamo ancora lo sguardo con ammirazione e fiducia e con il canto delle Litanie imploriamo la sua intercessione. Un arrivederci su in montagna, a casa di Maria e di Gesù, là dove il cielo è sempre più limpido e dove si respira quella pace che è il ritornare ad una dimensione umana. Santa Maria prega per noi.
Il custode Leonardo Errani (Diacono permanente)

 Compie 10 anni il gruppo scout Valconca 1°

 Sembra ieri ma abbiamo già compiuto 10 anni! La festa si è tenuta nella suggestiva Rocca di Monte Cerignone. Insieme con i genitori, le autorità e alla presenza del nostro Vescovo Andrea e dei sacerdoti Don Jhon, Don Giorgio e Don Erminio abbiamo rivissuto la nostra storia ricca di gioia ma anche di qualche triste momento. Hanno festeggiato con noi anche i gruppi Valdelsa di Poggibonsi e Carpegna 1°. Mons. Vescovo, insieme ai nostri parroci della vallata, ha presieduto la S. Messa animata dal coro scout del gruppo. Infine ci siamo concessi una lauta cena con tanto di torta grazie all’aiuto incondizionato dei genitori.
La serata è proseguita fra canti e bans, concludendosi con un simpatico spettacolo pirotecnico. Se siamo arrivati a questo traguardo lo dobbiamo al carissimo Gennaro Limatola Capo scout d’Italia che insieme a Leonardo Castellani, oggi Segretario Nazionale dell’ASCI e al compianto Marcello Lazzeroni, ha dato vita, in una fredda sera dei primi mesi del 2006 a questo Gruppo. Insieme a loro alcuni di noi: Angela, Simone, Silvia, Francesca, Stefano, Claudio e la sottoscritta, guidati dall’allora parroco.
All’inizio le iscrizioni furono tantissime, più di 90 ragazzi, tutti pieni di entusiasmo. Si formò la Diga dei Castorini, il Cerchio delle Coccinelle, il Branco dei Lupetti, il Riparto Maschile degli Esploratori e quello Femminile delle Guide. Durante i primi anni, Silvia, una capo, maturava la sua vocazione e lasciava tutto per seguire il Signore nell’ordine delle Suore Francescane dell’Immacolata. Non avendo nuovi capi fummo costretti a chiudere la Branca dei Castorini, tenendo aperto solo il Cerchio delle Coccinelle, il Branco dei Lupetti e il Riparto.
Nel 2008/2009 iniziava il periodo buio del Valconca. L’abbandono dell’allora Assistente Spirituale, in maniera brusca e dolorosa, si abbatté come un vento impetuoso su tutto il gruppo. L’entusiasmo finì, la voglia di fare si esaurì e il gruppo perse molti ragazzi e molti capi. I sopravvissuti alla bufera tennero duro. Rimasero aperti il Branco dei Lupetti/Lupette e il Riparto Maschile e Femminile composto di ragazzi e ragazze motivati e convinti del cammino intrapreso.
Il Gruppo pian piano riprese e nel 2011, con l’arrivo di forze nuove e cariche di energia, ricominciammo il cammino. In questi anni abbiamo riaperto la Diga dei Castorini con 8 bimbi dai 5 ai 7 anni. Esiste un Branco di 20 Lupetti/Lupette dagli 8 agli 11 anni e un Riparto con 25 ragazzi e ragazze dagli 11 ai 16 anni. Quest’anno si è aperto anche il Clan con 2 ragazzi e un Fuoco con 5 ragazze tutti sopra i 16 anni. Abbiamo 8 capi effettivi e 7 aiuti. Questi capi, tutti giovani e gli aiuti giovanissimi, sono le colonne del gruppo. Donando il loro prezioso tempo, si impegnano a far sì che il Valconca continui a crescere e a formare ragazzi forti, utili alla società e al Signore. Perché essere Capo vuol dire “servire” e nel servire gli altri, servire il Capo dei capi: Gesù Cristo. Buona Strada da Castoro Premuroso – Gruppo Scout Valconca 1° – Maria Luisa Filanti

Chi canta bene prega due volte Festeggiata in Diocesi, a Montegrimano, la patrona del canto e della musica S. Cecilia

 Quest’anno la festa di Santa Cecilia, la cui memoria liturgica di per sé sarebbe stata il 22 novembre, è stata celebrata a Montegrimano con particolare partecipazione domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re dell’universo. Questa felice coincidenza ha permesso di mettere in rilievo in modo ancor più forte che cosa muove le voci, le mani, i respiri di chi canta e suona a servizio della comunità. Il fine del canto e della musica, di cui è patrona Santa Cecilia, è la gloria del Signore Gesù.
Sant’Agostino diceva: «Il cantare è espressione di gioia, di amore […]. Chi canta bene prega due volte». Santa Cecilia divenne patrona della musica e dei musicisti grazie ad un brano della Passio nel quale, descrivendo il suo matrimonio si dice: «Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: “Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa”».
La banda musicale di Montegrimano (antichissima, citata nei documenti fin dal 1872!) composta da un nutrito gruppo di ragazzi, di giovani e di qualche adulto, ha accolto festosa il Vescovo, Mons. Andrea Turazzi, che subito ha incontrato un capannello di bambini e ragazzi insieme ai loro catechisti. Dopo questo abbraccio iniziale tutta la comunità si è recata nella chiesa parrocchiale per la celebrazione eucaristica. I componenti della banda hanno deposto i loro strumenti ai piedi dell’altare per poi riprenderli, dopo la benedizione del Vescovo, come dalle mani del Signore, al termine della Messa. Un gesto simbolico di grande significato. Poco prima di entrare in chiesa il Santo Padre ha chiuso a Roma la Porta Santa del Giubileo della Misericordia. In verità, la Porta della Misericordia, che è il Signore, è sempre spalancata. «Il Vangelo di oggi – spiega Mons. Turazzi durante l’omelia – ce lo dimostra […]. Mentre sta accadendo la cosa più grande dell’universo, la morte del Redentore sulla croce, Gesù si volta verso il ladrone e gli dice: “Oggi sarai con me in paradiso”. Ecco il nostro re!».
Dall’assemblea riunita attorno al suo Re è salita una preghiera speciale per il coro parrocchiale, perché con i suoi canti cooperi a rendere lode al Signore, a coltivare il senso della festa e a praticare l’accoglienza reciproca, e per la banda musicale, perché sia sempre strumento di pace, di consolazione, di fraternità e di armonia. È da sottolineare che il singolo non produce armonia. L’armonia – ce lo insegna chi ha studiato musica – la si può costruire solo insieme. Per tutto questo, o Signore, ti ringraziamo.
Paola Galvani

Il Montefeltro per le zone terremotatedel Centro Italia

Sabato 19 novembre, al palazzetto dello sport di Frontino, si è svolta l’ormai tradizionale cena per la raccolta fondi da devolvere in beneficenza, organizzata dai Comuni di Belforte all’Isauro, Carpegna, Frontino, Lunano e Piandimeleto, dalle rispettive Pro Loco, dall’associazione Monterone e dal Comitato Festa del Fungo di San Sisto. La serata ha visto la partecipazione di oltre 650 persone e l’ammontare complessivo della cifra raccolta è di circa 11.000 euro. Quest’anno si è deciso di aiutare le terre colpite dall’ultimo terribile sisma che ha messo in ginocchio varie zone del centro Italia. Gran parte dei proventi è stata consegnata al Sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci presente alla manifestazione, che nei giorni successivi ci ha fatto pervenire una bellissima lettera di ringraziamento che ci ha riempito d’orgoglio.
Una parte dell’incasso è stata devoluta anche alle amministrazioni di Visso e San Ginesio, Comuni, come il nostro, che fanno parte dei Borghi più belli d’Italia e delle Bandiere Arancioni. Un particolare ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa, ai volontari che oltre al lavoro svolto, hanno versato anche la quota di partecipazione, ai benefattori, a chi, non potendo partecipare, ha contribuito ugualmente. Anche quest’anno abbiamo dimostrato che quando serve il MONTEFELTRO C’È…