Notizie dalla Valmarecchia (Febbraio 2017)

Maltempo: in Valmarecchia situazione verso la normalità

C’è ancora neve ma la situazione sta tornando gradualmente alla normalità in Alta Valmarecchia, il territorio del Riminese più colpito dalla recente ondata di maltempo. Disagi anche in Valconca dove la neve ha fatto saltare l’elettricità. A complicare la situazione il fatto che abbia nevicato ‘a vento’, favorendo gli accumuli. La polizia Stradale raccomanda prudenza e non segnala particolari disagi, a parte episodi che hanno interessato mezzi pesanti che per alcuni giorni non sono riusciti a raggiungere le frazioni o i Comuni dell’alta Valmarecchia, come Pennabilli o Sant’Agata. Anche le scuole di alcuni comuni dell’Alta Valmarecchia sono rimaste chiuse per via dell’emergenza neve: i sindaci di Novafeltria, Sant’Agata Feltria, Pennabilli e San Leo – fatta eccezione per la frazione di Pietracuta – hanno emesso le ordinanze necessarie. L’abbondante nevicata ha fatto tornare alla mente quella abbattutasi sul territorio nel febbraio del 2012 quando il manto nevoso raggiunse in alcune zone anche i 3 metri di altezza.

Un baule volante per scoprire la favola di Pierino e il lupo

Al Teatro Comunale di San Leo a Pietracuta la rassegna “Un Teatro per i Ragazzi” chiude sabato 1 aprile alle ore 21 con lo spettacolo Attento Pierino… arriva il lupo, una pièce di Il Baule Volante liberamente ispirata a Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev. La celebre fiaba tradizionale di Pierino e il lupo, musicata da Sergej Prokofiev narra la storia di un ragazzo che, con l’aiuto dei suoi inseparabili amici animali, riesce a catturare un ferocissimo lupo. Ogni personaggio della storia è contraddistinto da uno specifico strumento musicale, che ne facilita l’identificazione e che ha reso giustamente notissima questa fiaba musicale che Prokofiev aveva composto con lo scopo di educare alla musica i ragazzi delle scuole elementari russe. (fonte Riminitoday)

Pennabilli: avviso ai commercianti concessionari di posteggio su aree pubbliche

Si comunica che l’Amministrazione Comunale di Pennabilli intende intraprendere una politica di rivitalizzazione del mercato comunale. Verranno innanzitutto assegnati tutti gli spazi disponibili ancora liberi a coloro che faranno domanda in base alle vigenti normative; gli assegnatari pagheranno la tariffa annuale e ogni 4 mesi sarà restituita loro la quota corrispondente ad ogni loro presenza settimanale al mercato (totale tariffa: numero mercati annuali). Ciò significa che chi sarà sempre presente non pagherà I’occupazione dello spazio pubblico. Seguiranno a breve altre misure per incentivare i cittadini a partecipare al mercato settimanale del sabato.

Museo Storico Minerario Sulphur Perticara

Inaugurato nel 1970, appena sei anni dopo la cessazione dell’attività estrattiva, il Museo Storico Minerario di Perticara è uno dei primi significativi esempi di archeologia industriale sorti in Italia. Dall’ultimo carrello di zolfo estratto dalla miniera nell’aprile del 1964, primo segno della volontà di conservazione della memoria, il progetto si è evoluto fino all’imponente restauro dell’ex Cantiere Solfureo Certino, che dal 2002 ospita gli spazi museali dove il pozzo Vittoria domina il paesaggio quale antico simbolo del collegamento con l’immensa città sotterranea. L’ex centrale elettrica, la sala compressori, la lampisteria e le officine hanno oggi lasciato il posto a un percorso suggestivo e appassionante che approfondisce i temi della mineralogia e della geologia, ponendo particolare attenzione a secoli di attività mineraria svoltasi a Perticara. Oggi Sulphur si pone come fondamentale strumento per la diffusione della cultura mineraria e mezzo di conoscenza delle miniere, che assieme ai settori tessile e metallurgico, sono stati propulsori della rivoluzione industriale mutando l’economia rurale verso un nuovo tessuto economico e una nuova concezione e organizzazione del lavoro con produzioni costanti e sistematiche. Le miniere, serbatoio di tecnica e duro lavoro, sono diventate un tassello fondamentale della nostra storia e della nostra cultura rappresentando un elemento comune nel passato di tutte le popolazioni europee. Il museo organizza anche percorsi di visita personalizzati e approfondimenti multidisciplinari come la proiezione di filmati storici.

Casteldelci: “Poveri ma anche coraggiosi a vivere qui”

I più poveri cittadini del Riminese? Sono quelli che vivono a Casteldelci, in alta Valmarecchia. Un piccolo paesino di circa 430 anime su 50 kmq di territorio, l’unico veramente montano, dove il reddito medio di chi ci abita e di circa 16mila euro l’anno. Nessuno per il 2016 ha dichiarato 0 euro, ma nemmeno sopra i 55mila euro. II motivo? «Presto detto: gli over 65 superano il 50% della popolazione – spiega il sindaco Luigi Cappella – e sono pensionati al minimo. Una trentina sono poi bambini, ragazzi e adolescenti». Il resto della popolazione che lavora e dichiara i propri redditi ricopre ruoli da impiegato, commerciante o operaio. E spuntano anche piccoli imprenditori. «Ma le aziende del posto sono tutte a conduzione familiare – continua Cappella – ci sono nonni e nipoti che lavorano insieme con zii, cugini, padri e madri. Chi fa il boscaiolo, chi ha un’impresa agricola, chi un agriturismo. E poi abbiamo alcune famiglie di stranieri che fanno lavori precari e stagionali». Cappella prosegue: «I redditi della popolazione sono medio bassi ma resistiamo. Tutte le imprese sono fortunatamente in salute, è una sfida importante, ma la continuiamo a vincere ogni anno. C’è chi molla e decide di andarsene, ma anche chi resta e lo vuole fare con tutte le forze». Per Cappella i suoi concittadini non sono poveri, «ma coraggiosi e andrebbero aiutati di più a livello nazionale. Andrebbero sviluppate delle politiche di defiscalizzazione come in Trentino. Poter pagare meno tasse darebbe una mano enorme a chi sceglie di restare in montagna». Anche fra gli amministratori c’è chi fa stage, chi è disoccupato o ha un reddito basso e ha piccole attività. «Si lavora per la cittadinanza e per il bene di Casteldelci in modo volontario – conclude Cappella – Devolviamo le nostre stesse indennità al bilancio. È la positività di Casteldelci: non ci abbattiamo mai». (fonte il Resto del Carlino cronaca di Rimini)