“O per sempre o niente” (Luglio-Agosto 2017)

Dai testimoni di Cristo nasce la speranza di essere santi. “Poco prima di compiere l’unzione con l’Olio dei catecumeni, simbolo della forza di Dio nella lotta contro il male”, il sacerdote invita l’intera assemblea a pregare per coloro che stanno “per ricevere il Battesimo, invocando l’intercessione dei santi”: la stessa intercessione il celebrante invoca sugli sposi, nel sacramento del Matrimonio, e sui diaconi nel giorno dell’ordinazione sacerdotale (Udienza, 21.06). Questa “staffetta” nella corsa verso la santità coinvolge tutti i cristiani e, in particolare, i sacerdoti ai quali è dedicato il mese di giugno, mese dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Diceva don Mazzolari, la cui tomba il Papa ha visitato il 20 giugno scorso insieme a quella di don Milani: “Il sacerdote è un ripetitore … Accanto alla verità che ripeto … ci devo mettere qualcosa di mio, per far vedere che credo a ciò che dico; deve essere fatto in modo che il fratello senta un invito a ricevere la verità”. La profezia del sacerdote si realizza “nell’amare il proprio tempo, nel legarsi alla vita delle persone che incontra”.
“Ricordare è essenziale per la fede … La memoria è importante, perché ci permette di rimanere nell’amore, di ri-cordare, cioè di portare nel cuore, di non dimenticare chi ci ama e chi siamo chiamati ad amare. Eppure questa facoltà unica, che il Signore ci ha dato, è oggi piuttosto indebolita” (Corpus Domini, 18.06). Papa Francesco insiste spesso su questo tema, soprattutto quando parla ai giovani e dei giovani, dell’importanza del rapporto intergenerazionale. Ecco alcuni passaggi dal Convegno pastorale diocesano sul tema “Non lasciamoli soli! Accompagnare i genitori nell’educazione dei figli adolescenti” (19.06): «Oggi le reti sociali sembrerebbero offrirci questo spazio di “rete”, di connessione con altri, e anche i nostri figli li fanno sentire parte di un gruppo. Ma … per la loro stessa virtualità, ci lasciano come “per aria”», ci condannano a vivere in una “società gassosa, volatile”. «Affinché i nostri giovani abbiano visioni, siano “sognatori”, possano affrontare con audacia e coraggio i tempi futuri, è necessario che ascoltino i sogni profetici dei loro padri. Solo così potranno volare alto, altrimenti saranno presi dalle “visioni” di altri».
Colui che crea legami autentici e duraturi fra l’uomo e Dio e fra uomo e uomo è lo Spirito Santo, al centro della spiritualità del Rinnovamento carismatico cattolico che il 3 giugno scorso ha festeggiato il suo “Giubileo d’oro”. La speranza è la “vela” che “raccoglie il vento dello Spirito Santo e lo trasforma in forza motrice che spinge la barca” della Chiesa (Udienza, 31.05; Omelia, 29.05): Egli “crea la diversità e l’unità e in questo modo plasma un popolo nuovo, variegato e unito: la Chiesa universale. Dapprima, con fantasia e imprevedibilità, crea la diversità; in ogni epoca fa infatti fiorire carismi nuovi e vari. Poi lo stesso Spirito realizza l’unità: collega, raduna, ricompone l’armonia” (Omelia di Pentecoste, 04.06). È lo Spirito «che ci porterà al “sì” definitivo», alla “nostra pienezza”, e che “ci aiuterà a diventare luce e sale”, cioè a dare “testimonianza” (Omelia, 13.06).
Monache dell’Adorazione eucaristica – Pietrarubbia