“Periodico Montefeltro”: indispensabile strumento di incontro (Novembre 2016)

Rilancio e sostegno per il mensile della Diocesi.

Ho provato commozione. Ho tirato fuori dall’archivio il primo numero del mensile “Montefeltro”: quattro facciate fitte di scrittura ad inchiostro blu. Umili inizi, ma fedeltà nel tempo. Correva l’anno 1954! Dopo oltre sessant’anni il “Montefeltro” continua ad arrivare nelle nostre case e nelle nostre parrocchie. Oggi il “Montefeltro” ha un comitato di redazione, ha molti collaboratori, viene stampato a colori su carta patinata, ogni mese esce con 32 pagine. Rispetto ai grandi rotocalchi nazionali ha attenzione ad eventi legati al territorio, a fatti di cronaca e di vita ecclesiale di casa nostra. Stampa minore? Non ha i mezzi delle grandi catene editoriali, ma ha in sé la caratteristica della capillarità e della prossimità. Dà risalto a “cose piccole”, ma vissute da protagonisti conosciuti, cronache documentate con fotografie con volti di amici. La carta stampata non ha perso – neppure nell’era digitale – il suo fascino, sia per chi legge, sia per chi scrive. La rete ha indubbiamente molti vantaggi: velocità, immediatezza, feedback, risparmio e convenienza economica.
Vorrei condurre il lettore, al di là degli aspetti pratici, a considerazioni di natura “pastorale”, con particolare riferimento alla comunicazione. Il mensile “Montefeltro” è uno strumento indispensabile d’incontro soprattutto in una diocesi così singolare per la sua composizione: territori di due stati (Italia e Repubblica di San Marino), due regioni (Marche ed Emilia Romagna), 20 comuni. La nostra diocesi copre ottocento chilometri quadrati di colline e montagne, suddivisi in 81 parrocchie, con un laicato vivace che esprime svariate aggregazioni disponibili ad una significativa presenza nella società e nella Chiesa. Il territorio della diocesi è trapuntato poi da una decina di luoghi speciali, dove altrettante comunità monastiche ed eremiti hanno “nidificato”, realtà di antica tradizione o in via di formazione: monasteri, chiostri, pievi, ma soprattutto volti carissimi. Insieme a difficoltà, ritardi, e forse inadempienze, la vita cresce e reclama spazi di condivisione e di scambio di pensieri e di esperienze. Il “Montefeltro” esce puntualmente dalla tipografia (Stilgraf di Cesena), ma arriva con gravi ritardi nelle case per i disservizi delle Poste. Sono certo che alcuni dei lettori sono impazienti di sfogliarlo: ci sono firme conosciute (alcune di affermati professionisti, molte di amici di buona volontà).
Ogni mese ritornano l’editoriale del Vescovo, le rubriche fisse, le notizie flash dagli uffici stampa della Repubblica di San Marino e dai comuni del Montefeltro. Immancabili le comunicazioni e i contributi dei centri pastorali e i fatti di cronaca ecclesiale. Preziosi per i lettori sono anche i box, sempre coloratissimi, che invitano ad eventi ed appuntamenti diocesani. Presumo, realisticamente, che per qualche destinatario il “Montefeltro” non sia che “carta che ingombra”. A questo punto – nella speranza che il lettore sia arrivato sin qui – metto sul tappeto la questione del sostegno al nostro mensile. Con schiettezza:

  1. il “Montefeltro” rappresenta per la diocesi un costo importante: non potrà proseguire la sua vita senza il sostegno dei lettori.
  2. Ogni comunità ed ogni persona impegnata in diocesi dovrebbero sentire propria la responsabilità di sostenere questo strumento. Azzardo, vorrei chiedere ad ogni membro dei Consigli, ad ogni catechista, ad ogni ministro istituito: «Hai rinnovato l’abbonamento al “Montefeltro”?».
  3. Da un’attenta verifica risulta che molti ricevono il mensile senza versare la quota di abbonamento. Qualcuno equivoca pensando sia un omaggio!
  4. Un certo numero di copie continua ad arrivare, probabilmente, a persone che non lo desiderano o a persone che hanno cambiato indirizzo: copie (ahimè) che vanno perse!
  5. Il lettore – ne sono certo – si farà vivo nelle prossime settimane col versamento della quota e, magari, con un riscontro; basta una telefonata, un sms, un biglietto. Verrà aperta, prossimamente, una rubrica per il dialogo con i lettori. Ringrazio chi lavora al mensile. Invito tutti a sostenere e – soprattutto – a leggere il nostro “Montefeltro”.

✠ Andrea Turazzi