Vita della Chiesa

La vittoria di Maria sulla bomba atomica (Gennaio 2018)

Il mistero dell’Incarnazione. Nel 1945, durante lo scoppio della bomba atomica su Hiroshima, otto gesuiti residenti nel luogo rimasero miracolosamente illesi assieme alla chiesa dove stavano recitando il Rosario, mentre non scampò alcuna persona nel raggio di un chilometro e mezzo dal centro dell’esplosione. Questo fatto illumina le parole del Papa pronunciate durante il viaggio apostolico in Myanmar e Bangladesh: «Il Rosario ci introduce nella meditazione della passione e morte di Gesù. Entrando più in profondità in questi misteri del dolore, giungiamo a conoscere la loro forza salvifica» (Bangladesh, 30 novembre). Affermazioni che fanno da corona alla ferma condanna dell’uso di armi nucleari fatta dal Papa in occasione del convegno Prospettive per un disarmo integrale (10 novembre). Con lo sguardo rivolto a Maria siamo condotti al «Mistero dell’Incarnazione: esso ci ricorda che Dio sempre ci viene incontro cogliendo la nostra struggente nostalgia di amore e di felicità e ci chiama...

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Cristo Crocifisso: centro della storia, centro della mia vita (Dicembre 2017)

Molti potrebbero dire: «Sono un buon cristiano, vado a messa, faccio opere di misericordia, prego, educo bene i miei figli». Ma occorre domandarsi: «sei entrato nel mistero di Gesù Cristo?», quello «che tu non puoi controllare?» (Santa Marta,24.10). Con queste provocanti e salutari parole il Pontefice ci ha invitato a «inabissarsi nel mistero di Cristo». Un mistero « così sovrabbondante, così forte, così generoso, così inspiegabile che non si può capire con argomentazioni». E ha aggiunto «devi inabissarti nel mistero per capire chi è Gesù Cristo per te» (24.10). «Conoscere Dio non è in primo luogo un esercizio teorico della ragione umana, ma un desiderio inestinguibile impresso nel cuore di ogni persona» (Al Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, 11.10). «Per questo motivo – ha sottolineato in occasione del venticinquesimo  anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica – il nostro Catechismo si pone alla luce dell’amore come un’esperienza di...

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Familiari di Gesù (Novembre 2017)

Il coraggio della Verità. Cooperare al disegno di salvezza di Dio Nel mese di ottobre, dedicato alla Missione, il Santo Padre ha desiderato renderci «familiari di Gesù» (Santa Marta, 26.09), «fratelli nella vocazione» degli angeli, chiamati come loro a «cooperare al disegno di salvezza di Dio» (Santa Marta, 29.09). Abbiamo così vissuto, su invito del Papa, la Domenica dedicata alla Parola, per «ritrovare le radici», cioè «l’appartenenza al popolo» di Dio (Santa Marta, 10.05), lasciandoci «ferire dalla sua Parola per esprimere con la bocca ciò che dal cuore sovrabbonda» (United societies relations committee, 10.05). Un invito incessante sgorga dal cuore del Santo Padre: «Siamo servitori della Parola di Riconciliazione che illumina, protegge e difende, guarisce e libera» (10.05), ma sottolinea: «In materia di fede, il compromesso è in contraddizione con Dio che è Verità. Nel Corpo di Cristo, il quale è “Via, Verità e Vita”, chi potrebbe ritenere legittima una riconciliazione...

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Con gli occhi di Dio (Ottobre 2017)

Alle radici della Pace. «Pace a voi!» è stato il saluto del Papa rivolto all’immenso popolo colombiano che, assieme ai suoi pastori, lo ha accolto dal 6 all’11 settembre. «“Prendi il largo”, disse Gesù. E i discepoli si riunirono tutti nella barca. Che sia così per questo popolo» (Bogotá, 7.09). «Colombia – ha esortato il Papa – lasciati riconciliare. Non temere la verità né la giustizia» (Villavicencio, 8.09). Alla medesima speranza ha richiamato i giovani europei radunati per l’incontro interreligioso “Strade di Pace”: «È significativo che il vostro incontro si svolga nel cuore dell’Europa, nell’anno in cui il continente celebra i sessant’anni dei trattati fondativi dell’Unione. La pace è al cuore della costruzione europea» (Germania, 10-12.09). Ai piedi del Cristo di Bojatà che «non ha più braccia e il suo corpo non c’è più, ma conserva il suo volto e con esso ci guarda e ci ama» (8.09) ha posto come padre...

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Maria: strada aperta verso il cielo (Settembre 2017)

Dalla contemplazione la Speranza In questo periodo estivo, dominato dalla figura di Maria Assunta in Cielo «vorremmo che Lei portasse a noi quella grazia unica che è Gesù Cristo! (Le domandiamo) che ci aiuti ad essere santi!» (Angelus, 15.08). «La Vergine Maria – indicata insistentemente dal Santo Padre come Colei che “ci precede nel pellegrinaggio della vita e della fede” (15.08) – è un esempio prezioso per la gioventù e un aiuto nel cammino lungo la strada della vita. Perché voi possiate percepire questa verità, non sono necessarie grandi riflessioni; basta contemplare l’immagine della Madre di Dio» (Ai giovani riuniti al Santuario di Aparecida, 29-30.07). Da questa contemplazione nasce la speranza cristiana, tema molto caro al Papa in queste ultime settimane, che l’ha definita come un «guardare in modo diverso, con gli occhi, meglio, con il cuore di Dio» (Udienza generale, 9.08). «Nella nudità dello sguardo diventiamo permeabili alla vita. La...

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“O per sempre o niente” (Luglio-Agosto 2017)

Dai testimoni di Cristo nasce la speranza di essere santi. “Poco prima di compiere l’unzione con l’Olio dei catecumeni, simbolo della forza di Dio nella lotta contro il male”, il sacerdote invita l’intera assemblea a pregare per coloro che stanno “per ricevere il Battesimo, invocando l’intercessione dei santi”: la stessa intercessione il celebrante invoca sugli sposi, nel sacramento del Matrimonio, e sui diaconi nel giorno dell’ordinazione sacerdotale (Udienza, 21.06). Questa “staffetta” nella corsa verso la santità coinvolge tutti i cristiani e, in particolare, i sacerdoti ai quali è dedicato il mese di giugno, mese dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Diceva don Mazzolari, la cui tomba il Papa ha visitato il 20 giugno scorso insieme a quella di don Milani: “Il sacerdote è un ripetitore … Accanto alla verità che ripeto … ci devo mettere qualcosa di mio, per far vedere che credo a ciò che dico; deve essere...

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Noi soldati, pescatori e pellegrini (Giugno 2017)

Come colonna luminosa “tra i fiumi e il fango della storia”. Il 6 maggio 1527 si consumò il “famoso” e “doloroso” “sacco di Roma”, “nel quale le Guardie Svizzere si distinsero in una coraggiosa e indomita difesa del Papa, fino al sacrificio della vita”: ad esse, riunite per accogliere il giuramento di quaranta giovanissime reclute, il Papa ha ricordato che “oggi siete chiamati ad un altro sacrificio non meno arduo: a servire cioè la potenza della fede… valida barriera per resistere a colui che… «va in giro come un leone cercando chi divorare» (1 Pt 5,8)”. A loro, come a noi, Cristo rivolge la domanda che la Madonna fece ai tre pastoriños di Fatima: “Volete offrirvi a Dio?”. La risposta – «Sì, lo vogliamo!» – ci dà la possibilità di capire e imitare la loro vita” (Fatima, ai malati, 13.05). “Nel «chiedere» ed «esigere» da ciascuno di noi l’adempimento dei...

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Immobile, in piedi, in fretta (Maggio 2017)

Uno sguardo sui movimenti del cuore di una madre “Signore, nostro Dio, degnati di vedere e di benedire tutti i gesti delle donne che onorano in questo mondo la fragilità dei corpi che esse circondano di dolcezza e di onore” (Via Crucis al Colosseo, 2017). La francese Anne-Marie Pelletier, biblista e madre di famiglia, scelta dal Papa per meditare la Via Crucis di quest’anno, ripercorre la via del Calvario piegandosi sui dolori attuali dell’umanità e facendoci entrare nel Cuore della Madre di Dio. “In piedi, lei non diserta. Stabat Mater. Nel buio, ma con certezza, sa che Dio mantiene le promesse… è un corpo immenso che ella raccoglie, a misura del suo dolore, a misura della nuova creazione che origina dalla passione d’amore che ha attraversato il cuore del figlio e della madre”. Maria è colei che, al pari di Abramo (Omelia, 6 aprile), vive la fede “con grande pazienza”....

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La colomba e l’arcobaleno (Aprile 2017)

Due simboli fragili per un’alleanza indistruttibile. “L’«eclisse» della fede davanti allo scandalo della passione è una delle cose per cui il Signore prega in modo particolare. (Egli) ci associa alla sua preghiera, ci fa domandare di «non cadere in tentazione e di essere liberati dal male», perché la nostra carne è debole” (Ai parroci romani, 02.03). Nella Genesi, dopo il diluvio universale, “la prima immagine è quella colomba che, dopo aver girato varie volte, torna alla fine con un tenero ramoscello di ulivo nel becco”; la seconda è l’arcobaleno, “segno dell’alleanza” che Dio pone tra sé e la creazione “per tutte le generazioni future” (Gen 9,12-16): “sono segni fragili… l’alleanza che Dio fa è forte, ma noi l’accettiamo con debolezza” (16.02; presentazione nuova edizione della Torah, 23.02). Il Papa incontra ogni giorno la fragilità dell’uomo: i conflitti, in particolare quelli di Congo, Pakistan, Iraq, Bangladesh e Sud Sudan, che il...

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Gli “occhiali” di Gesù e l’elmo di Paolo (Marzo 2017)

La speranza cristiana della salvezza. “Per noi cristiani, l’occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia, a partire dalla Buona Notizia per eccellenza: il «Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio» (Mc 1,1) che, più che essere un’informazione su Gesù, è piuttosto la buona notizia che è Gesù stesso. Nel suo Figlio amato, questa promessa di Dio – “sono con te” – arriva ad assumere tutta la nostra debolezza fino a morire della nostra morte. Nasce così una speranza, accessibile a chiunque, proprio nel luogo in cui la vita conosce l’amarezza del fallimento” (51° GM Comunicazioni sociali, 24.01). Il tema della “speranza”, filo conduttore delle Udienze del mercoledì, viene riproposto dal Papa quasi quotidianamente: “a chi è scoraggiato, a chi è debole, a chi si sente abbattuto dal peso della vita e delle proprie colpe e non riesce più a sollevarsi”, dobbiamo donare la...

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