Alla luce della Pasqua

Chiesa in cammino sinodale

Continua il percorso sinodale della Chiesa, nel quale il Santo Padre ci accompagna anche attraverso le catechesi settimanali incentrate sulla passione per l’evangelizzazione. Invita il Papa: «ripartiamo dalle parole di Gesù: Andate – dice il Risorto –, non a indottrinare non a fare proseliti ma a fare discepoli, cioè a dare ad ognuno la possibilità di entrare in contatto con Gesù, di conoscerlo e amarlo liberamente. Andate battezzando: battezzare significa immergere la propria vita nel Padre, nel Figlio, nello Spirito Santo; provare ogni giorno la gioia della presenza di Dio che ci è vicino come Padre, come Fratello, come Spirito che agisce in noi, nel nostro stesso spirito. Battezzare è immergersi nella Trinità. E quando Gesù dice ai suoi discepoli – e anche a noi –: “Andate!”, non comunica solo una parola bensì lo Spirito Santo. Lo scopriamo negli Atti degli Apostoli, dove ad ogni pagina si vede che il protagonista dell’annuncio è lo Spirito Santo. Gli Apostoli, insieme, senza dividersi, nonostante avessero sensibilità e pareri diversi, si pongono in ascolto dello Spirito» (Udienza generale, 22 febbraio).
«Pericolosa è la tentazione di seguire più facili vie pseudo-ecclesiali, di adottare la logica mondana dei numeri e dei sondaggi, di contare sulla forza delle nostre idee, dei programmi, delle strutture, delle “relazioni che contano”. Questo non va, questo deve aiutare un po’ ma fondamentale è la forza che lo Spirito ti dà per annunciare la verità di Gesù Cristo, per annunciare il Vangelo. Le altre cose sono secondarie» (Udienza generale, 8 marzo).
Come ci ricorda il Concilio Vaticano II: «È necessario che la Chiesa, sempre sotto l’influsso dello Spirito Santo, lo Spirito di Cristo, segua la stessa strada seguita da questi, la strada cioè della povertà, dell’obbedienza, del servizio e del sacrificio di se stesso fino alla morte, da cui poi, risorgendo, Egli uscì vincitore» (Ad gentes, 5).
E come nel primo Concilio di Gerusalemme, la decisione riguardo all’apertura ai non circoncisi fu mossa dal principio dell’annuncio, così «nel XX secolo, il Concilio Ecumenico Vaticano II ha presentato la Chiesa come Popolo di Dio pellegrino nel tempo e per sua natura missionario». Questo significa che «c’è come un ponte tra il primo e l’ultimo Concilio, nel segno dell’evangelizzazione, un ponte il cui architetto è lo Spirito Santo» (8 marzo).
In occasione del discorso alla comunità del “St. Mary seminary” della Diocesi di Cleveland, il Santo Padre ha indicato «tre caratteristiche del processo sinodale che sono anche essenziali per la formazione dei futuri sacerdoti. Anzitutto l’ascolto, soprattutto del Signore, trascorrendo del tempo con Lui in preghiera, ascoltandolo in silenzio davanti al Tabernacolo. Il camminare insieme, per approfondire lo spirito di comunione fraterna. Infine la testimonianza, diventare segni vivi di Gesù presente nel mondo». Conclude il Papa: «Possano gli anni trascorsi in seminario prepararvi a donarvi completamente a Dio e al suo Popolo santo, nell’amore celibatario e con cuore indiviso» (Sala Clementina, 6 marzo).
Il Santo Padre ha poi incontrato il comitato di redazione del programma televisivo “A Sua Immagine”. «Queste parole – sottolinea il Pontefice – ci rimandano all’inizio della Bibbia, al Libro della Genesi, dove al culmine della creazione Dio dice: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza» (Gen 1,26). Siamo creati “a immagine” di Dio! In ciascun essere umano Dio ha acceso, in modo unico, una scintilla della sua luce». Per questo – esorta il Papa – «Custodite lo stupore di questa Parola, per poterlo comunicare. Il cambiamento d’epoca che stiamo vivendo ci testimonia di fatto la perdita, da parte di tante persone, proprio della coscienza di essere figli di Dio, creati “a sua immagine”. C’è bisogno di ravvivarla. Perchè lì, in questa “immagine”, si trovano l’origine e il fondamento dell’irriducibile dignità umana» (Sala del Concistoro, 4 marzo).

Monache dell’Adorazione Perpetua
Pietrarubbia, aprile 2023