Cerco amici per riorganizzare la speranza (Marzo 2018)

La Risurrezione, nucleo incandescente del cristianesimo. In pochissimi anni, la Repubblica fondata da un santo si risveglia coinvolta in un vasto processo di scristianizzazione; in verità è un’onda che viene da lontano, un fenomeno che da tempo interessa Italia ed Europa. Nella Repubblica di San Marino, infatti, in poco più di un anno avanzano, a raffica, proposte di legge contrarie alla visione cristiana (aborto, matrimonio gay, eutanasia). Ci sono, poi, cifre in caduta libera relative alla pratica religiosa dei fedeli, alle vocazioni, ai matrimoni religiosi, ecc. Brusco risveglio per molti! Si ha un bel dire che il cristianesimo non è un’etica, che la verità del Vangelo non si misura dal numero di chi vi aderisce, ma tutto questo è comunque motivo di apprensione. C’è chi, di fronte alle sfide del presente, reagisce pensandosi come minoranza minacciata da difendere innalzando bandiere, col rischio – bisogna riconoscerlo – di fare del cristianesimo una ideologia da contrapporre ai contenuti dominanti. Ma c’è chi intravvede un’altra via. Non è del tutto nuova. È stata battuta in altri tempi. Penso, ad esempio, all’esperienza benedettina nella crisi epocale del mondo romano. Oggi, come allora, non è più tempo per la difesa del passato; semmai la forza del passato è nel presente. Si tratta, come allora, di mettersi insieme, in tre, in dieci, in mille (i numeri non contano) e di vivere il cristianesimo nella certezza che questa via è più bella, più umana per tutti e che, via via che il disastro avanzerà e le illusioni crolleranno, anche la convenienza umana del cristianesimo risulterà più evidente. Si dovrà e si potrà fare un’azione di resistenza di fronte al pensiero e alla prassi dominanti, ma la via più efficace resta la testimonianza di una bellezza che affascina e conquista. Papa Francesco ogni giorno si fa avanti in prima persona, come un pellegrino, ad annunciare Gesù Cristo presente nella storia e risorto. Semplicemente! Così ridesta la speranza di una vita migliore, più umana, più giusta per milioni di persone, anche se non necessariamente cattoliche. Evidentemente, la speranza è una struttura portante della condizione umana. Se a San Marino, come in Italia, le chiese si svuotano, potrebbe essere anche perché in chiesa non sempre ci si imbatte “fisicamente” in questa speranza.
Cerco amici per riorganizzare la speranza. Qualcuno sorride: «La speranza? Una bugia, un’illusione, l’ultima parola per accompagnare chi è sconfitto. La mitologia greca raccontava di Pandora, la divinità che estrasse dalla sua giara, come ultimo insulto agli uomini, la speranza». Eppure, la speranza deve avere un qualche fondamento se ha registrato tanti frutti, se ha alimentato progetti, attivato risorse; penso al cammino della società e della cultura, penso alla gente di buona volontà che non si è arresa di fronte alle difficoltà. Una possibile obiezione: «Ma di fronte ai lutti, alle distruzioni, ai fallimenti, a che vale aver lottato? Questo eterno ricominciare senza godere dei frutti non è frustrante come le onde che si infrangono sulla riva senza avanzare mai?». Cerco amici per riorganizzare la speranza. Amici disposti a compromettersi con la forza racchiusa nel grido di Pasqua: Cristo è risorto! Questo è il fondamento della speranza che sfida la morte, il nucleo incandescente del cristianesimo. Fatico anch’io per il balzo che intelligenza e cuore devono fare di fronte a questo annuncio. Cristo è veramente risorto: i discepoli l’hanno incontrato, hanno mangiato con lui, sono stati contagiati dalla sua forza. La Risurrezione è una speranza ben piantata nella storia. Cerco amici per riorganizzare la speranza. Amici disposti a credere. È credendo che si spera; è sperando che si ama. Chi spera fa, perché convinto che ne vale la pena. In nome di questa speranza ci si mette insieme. Si fa gruppo. Si mette su casa e ci si sposa. Si educa. Si va al lavoro e si fa politica. Si stringono amicizie e dialogo con tutti. È bellezza del vivere!
✠ Andrea Turazzi