Un’estate che sembrava indugiare. Poi è arrivata infuocata. Poi è parso non andarsene più. «Ma che tempo che fa?»: ormai non più chiacchiera ma occasione di studi, di ricerche scientifiche, incubo per qualcuno. Intanto la macchina per le vacanze si è lanciata a pieno ritmo. La riviera promette bene. L’entroterra si dà da fare, anche se le ferite dell’alluvione e delle frane sono ancora evidenti e tante attività e famiglie sono ancora in attesa degli aiuti promessi. Sull’agenda della politica si aprono nuovi e vecchi capitoli: le manovre di bilancio, il salario minimo, il lavoro, il cuneo fiscale… Ritornano – in contrasto con le immagini vacanziere – le notizie di guerra e di sbarchi: anche nei piccoli centri non ci si può sentire estranei. Quello che accade sulle sponde del Nord Africa e sulle nostre coste ci riguarda e non può non mobilitarci. Continuiamo a dircelo: temi e sfide da affrontare subito, da mettere sull’agenda delle nostre riflessioni, preghiera e impegno: in autunno è già tardi!In questi mesi estivi non stanno mancando occasioni preziose: convegni, incontri, ricorrenze. Notevole, come ogni anno, per contenuti e presenze il Meeting di Rimini, chiusosi con l’intervento del Presidente Sergio Mattarella sulla Costituzione e i suoi principi di amicizia. L’attualità continua a proporre cronache di abusi, anche di ragazzi ai danni di ragazzine, di violenze nel degrado delle periferie, ma anche in piccoli centri di provincia. Si impone la questione giovanile. Fresco di stampa il Rapporto giovani 2023 sulla condizione giovanile in Italia (a cura... Estate 2023: contraddizioni e speranze