“Fecondità è missione” (novembre 2019)

«Il punto di arrivo della vita non è la salute e lo stare bene, ma l’incontro con Gesù. La salvezza non è bere un bicchiere d’acqua per stare in forma, è andare alla sorgente, che è Gesù» (Santa Messa, 13 ottobre). Queste le parole del Santo Padre in occasione della Canonizzazione di cinque nuovi santi, tra cui il santo Cardinale Newman, il quale disse: «Il cristiano possiede una pace profonda, silenziosa, nascosta, che il mondo non vede». «Chiediamo – invita il Papa – di essere così, “luci gentili” tra le oscurità del mondo» (13 ottobre). In apertura del Sinodo dei Vescovi per l’Amazzonia invita i fratelli sinodali a «guardare insieme a Gesù Crocifisso, al suo cuore squarciato per noi. Iniziamo da lì – incalza il Pontefice – perché da lì è scaturito il dono che ci ha generato; da lì è stato effuso lo Spirito che rinnova. Da lì sentiamoci chiamati, tutti e ciascuno, a dare la vita per i tanti fratelli e sorelle in Amazzonia che attendono la consolazione liberante del Vangelo» (Santa Messa di apertura del Sinodo, 6 ottobre). «Quello che ci preme – sottolinea il Papa – è l’annuncio del Signore!» (Discorso di apertura del Sinodo, 7 ottobre). Ottobre è anche il mese missionario. Nel discorso tenuto il primo ottobre il Pontefice ci esorta a diventare attivi nel bene: «abbiamo infatti ricevuto la vita non per sotterrarla, ma per metterla in gioco; non per trattenerla, ma per donarla. Vivere di omissioni è rinnegare la nostra vocazione: l’omissione è il contrario della missione. Ci mostra la via Santa Teresa di Gesù Bambino, che fece della preghiera il combustibile dell’azione missionaria nel mondo» (Celebrazione dei Vespri, 1 ottobre). Indica quindi l’esempio missionario di San Francesco Saverio e della Venerabile Pauline Jaricot. Tre figure che indicano una possibilità per ciascuno: «Il Signore ti chiede di farti dono lì dove sei, così come sei; di non subire la vita, ma di donarla». «Coraggio, fratelli e sorelle – esorta il Papa –; coraggio, Madre Chiesa: ritrova la tua fecondità nella gioia della missione!» (1 ottobre).
Ciascuno di noi è infatti «quella piccola moneta che il Signore non si rassegna a perdere e cerca senza sosta: vuole dirti che sei prezioso ai suoi occhi, che sei unico. Nessuno ti può sostituire nel cuore di Dio. Ma questo amore infinito di Dio per noi peccatori, che è il cuore del Vangelo, può essere rifiutato» (Angelus, 15 settembre). Per questo, sottolinea il Papa, «la ricostruzione di una vita è una grazia, ma bisogna difenderla, con il lavoro e anche con la lotta». Quindi invita a tenere i «mattoni in una mano e la spada nell’altra, cioè lavoro e preghiera» (Alla Comunità Nuovi Orizzonti, Frosinone, 24 settembre). Il Santo Padre ricorda quindi come «il protagonista dell’evangelizzazione è lo Spirito Santo» (Udienza generale, 2 ottobre). Per questo invita a guardare i martiri di ieri e di oggi come i «veri vincitori», rivolgendo un accorato appello a pregare per la «amata e martoriata Siria» (13 ottobre) e a imparare a «vivere una vita veramente piena, accogliendo il martirio della fedeltà quotidiana al Vangelo e della conformazione a Cristo» (Udienza generale, 25 settembre). Con urgenza missionaria invita anche i giornalisti cattolici «ad essere voce della coscienza di un giornalismo capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane. Questo significa anche parlare con lo stile evangelico: “sì, sì”, “no, no”, perché il di più viene dal maligno» (All’Unione Cattolica Stampa Italiana, 23 settembre). E in occasione del discorso alle Scholae Cantorum dell’Associazione Italiana Santa Cecilia addita la dedizione alla Liturgia e alla sua musica come «una via di evangelizzazione a tutti i livelli, dai bambini agli adulti. La Liturgia – afferma il Papa – è infatti la prima “maestra” di catechismo» (28 settembre). Sottolinea poi come «la musica sacra svolge anche il compito di saldare insieme la storia cristiana: è come se in quel momento a lodare Dio ci fossero tutte le generazioni passate e presenti» (28 settembre).
Monache dell’Adorazione eucaristica – Pietrarubbia