Germogli sull’antico tronco

Passi verso la riscoperta del battesimo. Si diceva: «Saranno serate decisive». Dall’esito si sarebbe potuto concludere con una bocciatura del Programma pastorale diocesano, oppure con un suo rilancio; peggio sarebbe stata un’accoglienza convenzionale senza una chiara presa di posizione. Le “serate”, oggetto di queste considerazioni, sono quelle fissate in calendario per una prima verifica del cammino pastorale 2019/20. Tre serate, una per vicariato, dopo le festività natalizie, nei primi giorni di gennaio… Le circostanze stesse costituivano una sfida. Ma oltre 250 persone (rappresentanti dei Consigli parrocchiali e operatori pastorali) hanno “coraggiosamente” risposto all’appello: hanno detto “sì”! L’hanno detto con le parole, ma soprattutto con lo stile della partecipazione. Oltre al consistente numero dei presenti, ulteriore prova è stata la disponibilità nel lasciarsi coinvolgere, raccontare esperienze, suggerire proposte, ricordare e comunicare. Gioia dell’incontro! I partecipanti, dopo un momento frontale, hanno potuto dialogare a piccoli gruppi. Tema della serata: “Ravviva la sorgente che è in te”, con evidente riferimento alla pastorale battesimale da ripensare nell’ottica pasquale, cuore del Vangelo. In altre parole: «Che cosa succede se un’intera comunità mette al centro della sua vita e della sua missione il Battesimo?». Gli interventi hanno avuto all’inizio un andamento prevalentemente personale: la riscoperta del Battesimo nella propria vita, il passaggio da una fase convenzionale del Battesimo ad una del cuore; poi, il Battesimo come fondamento di scelte vocazionali. Particolarmente sottolineata la consapevolezza di un accresciuto rapporto filiale con Dio. Il tema Battesimo ha risvegliato in molti la responsabilità dell’appartenenza a Gesù Cristo. La narrazione delle fasi del proprio cammino di fede ha toccato momenti di commozione e gratitudine: contemplazione dell’agire di Dio su ciascuno! Ma il confronto è stato poi indirizzato verso la qualità delle celebrazioni battesimali, sul coinvolgimento delle comunità, sulla vita delle giovani famiglie. Come “punti di non ritorno” sono stati fissati, anzitutto, la cura per la preparazione al Battesimo con i genitori; la celebrazione – per quanto possibile – in un momento solenne per la comunità parrocchiale; l’accompagnamento delle famiglie dopo il Battesimo dei bambini. Uno dei motivi per la formazione di catechisti battesimali è, appunto, la facilitazione del contatto con le famiglie. Lo sguardo si è allargato oltre il momento liturgico con domande squisitamente esperienziali: «Come esprime la comunità l’atteggiamento dell’accoglienza? Come rende più visibile l’esperienza della paternità-figliolanza con Dio?». Le risposte a questi interrogativi hanno dato mordente al dialogo all’interno dei gruppi: è fortemente sentita l’esigenza che la comunità sappia essere “grembo”. Non è mancata la denuncia delle condizioni che portano al calo delle nascite. Ma la parrocchia è “generativa” quando sa essere comunità, quando è aperta all’incontro, quando sa farsi “ospedale da campo”. «Dio è Padre di Misericordia. Le nostre comunità sono espressione di questo volto?». È stata presa in considerazione anche la sinfonia dei segni e dei simboli battesimali: «Come aiutare la comunità cristiana a riconoscerli, scoprirli, viverli?». Sono emerse una quantità di proposte, iniziative, suggerimenti: rinnovazione periodica delle promesse battesimali, festa degli anniversari del Battesimo, richiamo al proprio Battesimo all’inizio della giornata. Alla fine, la sorpresa più grande e più condivisa: intravvedere come dal vecchio tronco della nostra tradizione possano scaturire nuovi germogli; germogli da non lasciar cadere, ma da raccogliere con gratitudine. Questo è il senso di serate come queste. Ma occorre che nulla vada perduto e che il cammino sia perseverante. Siamo solo ad una prima tappa di riscoperta della bellezza del primo dei sacramenti, primo perché attraverso di esso il dinamismo della risurrezione entra nella vita con la forza rinnovatrice della Pasqua.

+ Andrea Turazzi, febbraio 2020