GMG di Panama: il coraggio della speranza (Marzo 2019)

«Pietro è con voi per celebrare e rinnovare la fede e la speranza». In occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di Panama il Santo Padre ha esordito dicendo: «Pietro è con voi per celebrare e rinnovare la fede e la speranza. Pietro e la Chiesa camminano con voi e vogliamo dirvi di non avere paura, di andare avanti non per creare una Chiesa parallela un po’ più “divertente” o “cool” in un evento per giovani, con un po’ di elementi decorativi, come se questo potesse lasciarvi contenti» (Panama, cerimonia di accoglienza, 24 gennaio). Infatti, oggi come un tempo, ciò che «ci tiene uniti è la certezza di sapere che siamo stati amati con un amore profondo che non vogliamo e non possiamo tacere; un amore che ci provoca a rispondere nello stesso modo: con amore. È l’amore di Cristo quello che ci spinge» (24 gennaio). «Al centro della storia c’è una Parola che ci è donata da Dio e viene testimoniata anzitutto con la vita e dentro la vita. Una Parola che agisce nella storia e la trasforma dall’interno. Questa Parola è Gesù Cristo» (Convegno professori di Storia della Chiesa, 12 gennaio). «Anche a ciascuno di noi, che siamo rinati con Cristo nel Battesimo, sono rivolte le parole del Padre: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. Questo amore del Padre, che abbiamo ricevuto tutti noi nel giorno del nostro Battesimo, è una fiamma che è stata accesa nel nostro cuore, e richiede di essere alimentata mediante la preghiera e la carità» (Angelus, 13 gennaio). Anche la celebrazione della Giornata per la Vita, svoltasi il 3 febbraio, «prende dunque slancio da questo incondizionato amore di Dio. È la bellezza e l’attrattiva del Vangelo, che non riduce l’amore del prossimo all’applicazione di criteri di convenienza economica e politica» (Al Presidente della Pontificia Accademia per la vita, 11 febbraio). «c’è una tomba che grida al cielo e denuncia la terribile crudeltà dell’umanità, è la tomba che si apre nel ventre delle madri da cui si strappa una vita innocente» (Panama, Via crucis, 25 gennaio).
Per questo il Papa sottolinea l’immagine della gente a Panama che «alzava con le braccia i bambini. Quando passava la Papamobile li alzavano come dicendo: “Ecco il mio orgoglio, ecco il mio futuro!”» (Udienza generale, 30 gennaio). Su questa linea invita i vescovi Panamensi a promuovere programmi e centri educativi che sappiano accompagnare, sostenere e responsabilizzare i giovani. «Per favore – ha esortato il Papa – “rubateli” alla strada prima che sia la cultura della morte che, “vendendo loro fumo” e soluzioni magiche, catturi e sfrutti la loro inquietudine e la loro immaginazione» (Panama, ai Vescovi centroamericani, 24 gennaio). Ha quindi indicato la figura di San Romero, il quale «ha potuto sintonizzarsi e imparare a vivere la Chiesa perché amava intimamente chi lo aveva generato nella fede. È stato questo unico amore a guidarlo fino a donarsi nel martirio; quell’amore che nasce dall’accogliere un dono totalmente gratuito» (24 gennaio). Durante la Via Crucis ha inoltre invitato i giovani a contemplare «Maria donna forte. Da Lei vogliamo imparare a rimanere in piedi accanto alla croce. Con la sua stessa decisione e il suo coraggio, senza evasioni o miraggi». Infatti «camminare con Gesù sarà sempre una grazia e un rischio» (Via crucis, Panama, 25 gennaio). «Come accadde alla Samaritana e può accadere ad ognuno di noi, non vogliamo placare la sete con un’acqua qualsiasi, ma con quella “sorgente che zampilla per la vita eterna”» (26 gennaio). «Maria ha avuto il coraggio di dire “sì” e confidare nell’amore di Dio. È stato il “sì” di chi vuole coinvolgersi e rischiare, di chi vuole scommettere tutto, senza altra garanzia che la certezza di sapere di essere portatrice di una promessa». «Dire “sì” al Signore significa avere il coraggio di abbracciare la vita come viene, perché solo quello che si ama può essere salvato» (Panama, 26 gennaio). «Amici, date e vi sarà dato, e sperimenterete come il Signore vi verserà in grembo “una misura buona, pigiata, colma e traboccante”» (Incontro con i volontari, 27 gennaio).
Monache dell’Adorazione eucaristica – Pietrarubbia