La confermazione nei suoi riti: la crismazione (Dicembre 2016)

Il momento della crismazione viene presentato dal Rituale con grande sobrietà. Il confermando è accompagnato dal padrino o dalla madrina che pone la mano destra sulla sua spalla presentandolo per nome al Celebrante, ameno che sia lo stesso confermando a pronunciare il proprio nome. Il Rituale afferma che “il celebrante intinge nel Crisma l’estremità del pollice della mano destra e traccia col pollice stesso un segno di croce sulla fronte del confermando”, senza specificare che impone la mano al momento dell’unzione. Infatti, “la frase confertur per unctionem chrismatis in fronte, quae fit per manus impositionem è oscura e non significa che il Vescovo deve imporre la mano sulla testa mentre segna la fronte con il crisma. Nessun chiarimento ufficiale è stato dato a questa frase” (Adrien Nocent).
Ora nella Costituzione apostolica sul sacramento della Confermazione, Paolo VI stabilisce che “il Sacramento della Confermazione si conferisce mediante l’unzione del crisma sulla fronte, che si fa con l’imposizione della mano e mediante le parole «ricevi il sigillo del dono dello Spirito Santo». Tuttavia, l’imposizione delle mani sopra gli eletti, che si compie con l’orazione prescritta prima della crismazione, anche se non appartiene all’essenza del rito sacramentale, è da tenersi in grande considerazione, in quanto serve a integrare maggiormente il rito stesso e a favorire una migliore comprensione del Sacramento. È chiaro che questa imposizione delle mani, che precede la crismazione, differisce dall’imposizione della mano, con cui si compie la funzione crismale sulla fronte”. In tal modo, nella Costituzione apostolica viene enfatizzato il gesto della crismazione a scapito di quello dell’imposizione delle mani. Eppure lo stesso Pontefice dimostra prima come negli Atti degli Apostoli e nella storia del sacramento l’imposizione delle mani, e non la crismazione, rivesta il ruolo principale. Si può quindi capire il silenzio, l’imbarazzo e la sobrietà del Rito su questo punto!
Infine, l’espressione Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono non vuole dire che è il segno, di per sé, che viene conferito ma lo Spirito Santo attraverso il segno (cfr. Adrien Nocent). Dunque in questo sacramento il Dono principale è lo Spirito Santo, conferito mediante l’imposizione delle mani e l’unzione con il sacro Crisma, “destinato a completare la grazia del Battesimo” per collegare più perfettamente i battezzati alla Chiesa, Corpo di Cristo, anche mediante la partecipazione all’Eucaristia; conformarli a Cristo e renderli idonei “a diffondere e a difendere, con la parola e con l’opera, la loro fede, come autentici testimoni di Cristo” (cfr. Paolo VI).
Tutto ciò fa cogliere la necessità del sacramento della Confermazione in relazione al Battessimo ed all’Eucaristia con i quali porta a compimento l’iniziazione cristiana, in merito alla nostra appartenenza alla Chiesa ed all’imitazione di Cristo in vista della continuazione della sua missione attraverso la nostra matura, fedele e coraggiosa testimonianza di fede.

don Raymond Nkindji Samuangala
Assistente collaboratore Ufficio diocesano per la Liturgia e i Ministri Istituiti