Messaggio di Paolo VI: presentazione della III edizione tipica (Aprile 2018)

Come già detto, ci dedichiamo ora al Messale Romano, il più importante tra tutti i libri liturgici e che ci presenta maggiormente la riforma della celebrazione eucaristica del Concilio Vaticano II. La prima edizione tipica è stata pubblicata nel 1970 e la seconda edizione tipica nel 1975. Dopo trent’anni appare l’editio typica tertia, che seguiremo nei nostri approfondimenti. Il Decreto con il quale la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti pubblica questa nuova edizione del Missale Romanum attesta l’approvazione del Santo Padre avvenuta il 10 aprile del 2000 e la data di emanazione, il 20 aprile dello stesso anno, Giovedì Santo, in accordo con le edizioni del 1970 e del 1975. Il nuovo libro liturgico tiene conto sia delle esigenze pastorali che nel corso degli anni si sono imposte come necessarie, sia della normativa emanata dalle autorità ecclesiastiche in tutto questo tempo, alla quale conformare il libro liturgico. Infatti, «l’impegno profuso nel mettere mano all’editio typica si è concentrato fondamentalmente nell’adeguamento della parte normativa e canonica al Codex Iuris Canonici e nel conformare quella normativa e liturgica alle disposizioni che la Santa Sede ha emanato dopo il 1975» (Card. Jorge A. Medina Estévez). Si tratta quindi di una edizione ufficiale, aggiornata, destinata alla celebrazione eucaristica in lingua latina e che costituisce la base immediata per le traduzioni nelle lingue nazionali, «uno strumento preciso e obbligatorio nell’opera di traduzione dei libri liturgici in vista dell’efficacia e della fedeltà nel comunicare il contenuto del patrimonio della Chiesa latina» (idem). «Il Decreto di promulgazione di questa terza edizione tipica […] dispone che le traduzioni del Messale nelle lingue vernacolari attualmente in vigore, vengano rivedute con grande cura in modo che siano quanto più fedeli all’originale latino, senza interpretazioni né parafrasi, tenuto conto nondimeno del genio di ciascuna lingua» (idem). La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha provveduto ad una pubblicazione in anticipo dell’Institutio Generalis, nella forma di un libro stampato e il cui testo definitivo, rivisto, integrato e qualitativamente migliorato dai contributi delle varie diocesi del mondo, si trova ora nella terza edizione del Messale Romano. Anche se la versione italiana del Messale non è ancora pronta, tuttavia la traduzione italiana dell’Institutio Generalis, è stata già presentata nel maggio 2004 alla Chiesa italiana con il nome di Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR). È un documento ampio e dettagliato che ha lo scopo di aiutare la comprensione del mistero contenuto nel segno sacramentale della celebrazione. Il suo scopo è quello «di esporre i principi generali per lo svolgimento della celebrazione dell’eucaristia, e di presentare le norme per regolare le singole forme di celebrazione» (OGMR 21). Esso ci aiuterà quindi ad entrare profondamente nello spirito della celebrazione eucaristica come la Chiesa ci chiede di vivere oggi.
don Raymond Nkindji Samuangala
Assistente collaboratore Ufficio diocesano per la Liturgia e i Ministri Istituiti