Papa Francesco e i Ministeri istituiti alle donne

Domanda: Caro don, puoi presentare il Motu proprio di papa Francesco sull’accesso delle donne ai ministeri istituiti? (Andrea)

Domenica 10 gennaio 2021 Papa Francesco ha firmato il Motu proprio Spiritus Domini con il quale modifica il can. 230§1 del CIC che disciplina i ministeri istituiti del lettorato e accolitato. Egli ha tolto dal testo iniziale la precisazione “di sesso maschile”. Così propone una lettura inclusiva di questo paragrafo del CIC ed apre i ministeri istituiti anche alle donne in quanto “tali ministeri laicali, essendo basati sul sacramento del Battesimo, possono essere affidati a tutti i fedeli, che risultino idonei, di sesso maschile o femminile, secondo quanto già implicitamente previsto dal can. 230 §2” (Spiritus Domini).
Francesco giustifica la sua scelta richiamandosi all’insegnamento neotestamentario sul sacerdozio di tutto il Popolo di Dio (cf. 1 Pt 2,9), al pluriforme sviluppo della ministerialità liturgica nella storia della Chiesa, all’insegnamento del Concilio Vaticano II ed al successivo Magistero dei Papi e dei Sinodi dei Vescovi. (Cf. Lettera al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede circa l’accesso delle donne ai ministeri del Lettorato e dell’Accolitato).
Egli recupera il fondamento della ministerialità liturgica dei laici nel sacerdozio battesimale comune a tutti i fedeli dal momento che “mediante i sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia, i membri del Corpo di Cristo ricevono dallo Spirito del Risorto, in varia misura e con diversità di espressioni, quei doni che permettono loro di dare il necessario contributo all’edificazione della Chiesa e all’annuncio del Vangelo ad ogni creatura”.
Riafferma “la distinzione, non solo di grado, fra i ministeri “istituiti” (o “laicali”) e i ministeri “ordinati”. I primi sono espressioni particolari della condizione sacerdotale e regale propria di ogni battezzato (cf. 1 Pt 2,9); i secondi sono propri di alcuni fra i membri del Popolo di Dio che in quanto vescovi e presbiteri «ricevono la missione e la facoltà di agire nella persona di Cristo Capo» o in quanto diaconi «vengono abilitati a servire il Popolo di Dio nella diaconia della liturgia, della parola e della carità» (Benedetto XVI)”. Tuttavia, “è bene in ogni caso ribadire, con la costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio Vaticano II, che essi «sono ordinati l’uno all’altro; l’uno e l’altro infatti, ciascuno a suo modo, partecipano dell’unico sacerdozio di Cristo» (LG 10)”.
Francesco non ignora “che il Motu Proprio Ministeria quaedam di Paolo VI (1972) riserva ai soli uomini l’istituzione del ministero di Lettore e dell’Accolito e così stabilisce di conseguenza il can. 230§1 del CIC. Tuttavia, in tempi recenti e in molti contesti ecclesiali, è stato rilevato che sciogliere una tale riserva potrebbe contribuire a manifestare maggiormente la comune dignità battesimale dei membri del Popolo di Dio”, e quindi ad aprire l’accesso anche alle donne (cf. Sinodo dei Vescovi del 2008), in quanto tali ministeri sono laicali (cf. Benedetto XVI). Se rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa «non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale» (cf. San Giovanni Paolo II), per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva”.
Pertanto, conclude Papa Francesco, “ho ritenuto opportuno stabilire che possano essere istituiti come Lettori o Accoliti non solo uomini ma anche donne, nei quali e nelle quali, attraverso il discernimento dei pastori e dopo una adeguata preparazione, la Chiesa riconosce «la ferma volontà di servire fedelmente Dio e il popolo cristiano» (Ministeria quaedam), in forza del sacramento del Battesimo e della Confermazione. La scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”.

don Raymond Nkindji Samuangala, febbraio 2021
* Assistente collaboratore Ufficio diocesano
per la Liturgia e i Ministri Istituiti