Perchè la benedizione al diacono prima della proclamazione del Vangelo?

Domanda: Perché il diacono, essendo ministro ordinato, prima di proclamare il vangelo, deve chiedere la benedizione al vescovo o al sacerdote che presiede l’Eucarestia? Anche i ministri lettori devono chiedere la benedizione al celebrante? (Pierluigi)

La richiesta di benedizione prima del Vangelo da parte del diacono è prescritta sia dal Cerimoniale dei Vescovi (CdV 140) sia dal Messale Romano (OGMR, 175). Va precisato però che non solo il diacono, ma anche il presbitero, anche se concelebra, chiede al vescovo e da lui riceve la benedizione” (CdV 173). Invece il Messale Romano non prevede lo stesso gesto per i ministri che proclamano le altre letture, come avviene in alcuni riti, come il Rito Ambrosiano. In effetti, “il compito di proclamare le letture, secondo la tradizione, non è competenza specifica di colui che presiede, ma di altri ministri. Le letture, quindi, siano proclamate da un lettore, il Vangelo sia invece proclamato dal diacono o, in sua assenza, da un altro sacerdote. Se non è presente un diacono o un altro sacerdote, lo stesso sacerdote celebrante legga il Vangelo; e se manca un lettore idoneo, il sacerdote celebrante proclami anche le altre letture” (OGMR, 59).
Tuttavia, sia il CdV, sia il Messale Romano non esplicitano il perché di questa richiesta di benedizione al Vescovo (o al sacerdote) da parte di altri ministri ordinati quali il diacono e il presbitero. Ritengo che la risposta alla nostra domanda vada cercata nella teologia cattolica del sacerdozio ministeriale e, quindi, nell’esercizio di esso. La dottrina della Chiesa cattolica insegna che l’unica missione divina di Cristo è affidata ai vescovi, attraverso la successione apostolica (cf. LG, 18-24). Come si sa, tale missione si esplicita nella triplice funzione di insegnare, santificare e governare. “I vescovi, quali successori degli apostoli, ricevono dal Signore, cui è data ogni potestà in cielo e in terra, la missione d’insegnare a tutte le genti e di predicare il Vangelo ad ogni creatura, affinché tutti gli uomini, per mezzo della fede, del battesimo e dell’osservanza dei comandamenti, ottengano la salvezza” (LG, 24).
“Tra i principali doveri dei vescovi eccelle la predicazione del Vangelo (cf. anche Vat. II, Decreto Christus Dominus 12). I vescovi, infatti, sono gli araldi della fede…, dottori autentici, cioè rivestiti dell’autorità di Cristo” (LG 25), insigniti “della pienezza del sacramento dell’ordine” (LG 26). I presbiteri, invece, non possiedono l’apice del sacerdozio e dipendono dai vescovi nell’esercizio della loro potestà (cf. LG 28), sono a loro congiunti nella dignità sacerdotale, benché saggi collaboratori dell’ordine episcopale e suoi aiuti e strumenti…” (CdV 20). “Infatti, i vescovi hanno la pienezza del sacramento dell’ordine; e da loro dipendono, nell’esercizio della loro potestà, sia i presbiteri, che sono stati anch’essi consacrati veri sacerdoti del Nuovo Testamento perché siano prudenti cooperatori dell’ordine episcopale, sia i diaconi, che in unione col vescovo ed al servizio del suo presbiterio sono destinati al ministero del popolo di Dio. I vescovi, perciò, sono i principali dispensatori dei misteri di Dio e nello stesso tempo organizzatori, promotori e custodi della vita liturgica nella Chiesa loro affidata” (Christus Dominus 15).
Tutta questa dottrina, e il fatto che “ogni legittima celebrazione dell’eucaristia è diretta dal vescovo, al quale è demandato il compito di prestare e regolare il culto della religione cristiana alla divina Maestà, secondo i precetti del Signore e le leggi della Chiesa…” (LG 26; cf. OGMR 92), ci fanno capire il senso di quella richiesta di benedizione al Vescovo da parte del diacono e del sacerdote. Essa esprime quella partecipazione al ministero di cui il vescovo ha la pienezza ed è il liturgo della Diocesi, e nello stesso tempo la comunione all’esercizio dello stesso ministero, esprimendo così “con maggior chiarezza il mistero della Chiesa, “sacramento di unità” (OGMR, 92).

don Raymond Nkindji Samuangala, ottobre 2022
Assistente collaboratore Ufficio diocesano
per la Liturgia e i Ministri Istituiti