Ricorda e cammina!

Appuntamento in Galilea

«La notte sta per finire e si accendono le prime luci dell’alba, quando le donne si mettono in cammino verso la tomba di Gesù. Avanzano incerte, smarrite, con il cuore lacerato dal dolore per quella morte che ha portato via l’Amato. Ma, giungendo presso quel luogo e vedendo la tomba vuota, invertono la rotta, cambiano strada; abbandonano il sepolcro e corrono ad annunciare ai discepoli un percorso nuovo: Gesù è risorto e li attende in Galilea. L’appuntamento col Risorto è lì. La rinascita dei discepoli, la risurrezione del loro cuore passa dalla Galilea. Ma, fratelli e sorelle, ci domandiamo oggi: che cosa significa andare in Galilea? Significa ritornare alle origini, perché proprio in Galilea tutto era iniziato. Dunque andare in Galilea è tornare alla grazia originaria, è riacquistare la memoria che rigenera la speranza. Là dov’è iniziata la nostra storia d’amore con Gesù, dove è stata la prima chiamata. Per risorgere, per ricominciare, per riprendere il cammino, abbiamo sempre bisogno di ritornare in Galilea, cioè di riandare non a un Gesù astratto, ideale, ma alla memoria viva, alla memoria concreta e palpitante del primo incontro con Lui. Sì, per camminare dobbiamo ricordare; per avere speranza dobbiamo nutrire la memoria. E questo è l’invito: ricorda e cammina!» (Veglia Pasquale, 8 aprile).
«Non siamo soli: Gesù, il Vivente, è con noi per sempre. Cristo è risorto, è veramente risorto, come si proclama nelle Chiese di Oriente: Christòs anesti! Quel “veramente” ci dice che la speranza non è un’illusione, è verità!» (Messaggio Pasquale Urbi et orbi, 9 aprile).
«Le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli» (Mt 28,8). La donna è dare vita, aprire strade, chiamare altri…per camminare insieme». Per questo – ricorda il Papa – «è necessario che ci lasciamo educare dallo Spirito a una mentalità veramente sinodale». Ma attenzione! «A volte – confida il Santo Padre – mi viene un po’ di paura quando parliamo di spirito sinodale e subito si pensa: “Adesso devono cambiare questo, questo, questo…” No, questo non è cammino sinodale. Questo è “parlamento”. Il cammino in spirito sinodale è ascoltare, pregare e camminare. Poi, il Signore ci dirà le cose che dobbiamo fare» (Discorso all’USMI, 13 aprile).
Così potremmo diventare veramente seminatori di speranza. «L’incontro con Gesù, infatti, riempie di speranza e questo implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità». E rivolgendosi ancora alle religiose presenti all’Assemblea generale dell’USMI esorta: «Rimanete fedeli alla chiamata perché il Signore è fedele. E state attente alla malattia dell’amarezza. Quello spirito di acidità dentro. Amaro. Sempre guardando le difficoltà, sempre ripetendo che le cose non vanno… Ma l’amarezza è il liquore del diavolo: il diavolo ci cucina dentro. Non parlo dell’ottimismo: l’ottimismo è una cosa psicologica. Parlo di speranza, di apertura allo Spirito. Aiutate a uscire dalla situazione le persone malinconiche che sempre pensano: “Ah i tempi andati erano meglio! Le cose non vanno, e qui e là…”. Questo è l’elisir del diavolo» (13 aprile).
Guardiamo all’incredulità di Tommaso. Questi «rappresenta un po’ tutti noi. Infatti, dopo una grande delusione è difficile credere. Ha seguito Gesù per anni, correndo rischi e sopportando disagi, ma il Maestro è morto e tutti hanno paura. Come fidarsi ancora? Per credere, Tommaso vorrebbe un segno straordinario: toccare le piaghe. Gesù gliele mostra, ma in modo ordinario, venendo davanti a tutti, nella comunità, non fuori. Come a dirgli: “se tu vuoi incontrarmi non cercare lontano, resta nella comunità. È lì che potrai trovarmi, è lì che ti mostrerò, impressi nel mio corpo, i segni delle piaghe. È lì, nella comunità, che scoprirai il mio volto”. Nonostante tutti i suoi limiti e le sue cadute, che sono i nostri limiti e le nostre cadute, la nostra Madre Chiesa è il Corpo di Cristo; ed è lì, nel Corpo di Cristo, che si trovano impressi, ancora e per sempre, i segni più grandi del suo amore» (Regina Cæli, 16 aprile).

Monache dell’Adorazione Perpetua
Pietrarubbia, maggio 2023