“Ripartire insieme”

Il coraggio della sussidiarietà
«Dopo la grande depressione economica del 1929, Papa Pio XI spiegò quanto fosse importante per una vera ricostruzione il principio di sussidiarietà. Tutte le parti di un corpo – infatti – sono necessarie e, come dice san Paolo, quelle parti che potrebbero sembrare più deboli e meno importanti, in realtà sono le più necessarie. Alla luce di questa immagine, possiamo dire che il principio di sussidiarietà consente ad ognuno di assumere il proprio ruolo per la cura e il destino della società» (Udienza generale, 23 settembre).
Per questo, nel 75° anniversario dell’ONU il Pontefice ha colto l’occasione per ribadire «il desiderio della Santa Sede che questa organizzazione sia un vero segno e strumento di unità tra gli stati e di servizio all’intera famiglia umana». Ha quindi messo in evidenza come sia «particolarmente necessario trovare nuove forme di lavoro che siano davvero capaci di soddisfare il potenziale umano e che al tempo stesso affermino la nostra dignità. Un modello economico che promuova la sussidiarietà, sostenga lo sviluppo economico a livello locale e investa nell’istruzione e nelle infrastrutture a beneficio delle comunità locali, fornirà la base per il successo economico stesso e, al contempo, per il rinnovamento della comunità e della nazione in generale». Ha poi sottolineato come «questo cambiamento ha bisogno di un contesto etico più forte, capace di superare la tanto diffusa e incoscientemente consolidata “cultura dello scarto”. Essa prende forma in «ogni sorta di persecuzione, compreso il genocidio dovuto alle loro credenze. Tra i credenti religiosi infatti anche noi cristiani siamo vittime! Non possiamo poi ignorare le conseguenze devastanti della crisi del Covid-19 sui bambini». Implora pertanto le autorità civili «affinché prestino particolare attenzione ai bambini a cui vengono negati i loro diritti e la loro dignità fondamentali, in particolare il loro diritto alla vita e all’educazione. È triste vedere quanto sia diventato semplice e conveniente, per alcuni, negare l’esistenza di vita come soluzione a problemi, promuovendo l’aborto come uno dei cosiddetti “servizi essenziali” nella risposta umanitaria (Videomessaggio all’ONU, 25 settembre).
Anche i credenti devono dunque aprirsi ad una vita realmente cristiana «che non è fatta di sogni e belle aspirazioni, ma di impegni concreti, per aprirci sempre alla volontà di dio e all’amore verso i fratelli». La conversione infatti «è un processo doloroso» implicando «il combattimento spirituale: combattere per il bene, combattere per non cadere nella tentazione. Ma questo non si può fare senza la grazia» (Angelus, 27 settembre), come vediamo nel Vangelo del banchetto nuziale, al quale non si può accedere «senza accettare il dono della Grazia divina» simboleggiata dall’abito nuziale. «Tutto è grazia. Non basta accettare l’invito a seguire il Signore, occorre essere disponibili a un cammino di conversione, che cambia il cuore. L’abito della misericordia, che Dio ci offre incessantemente» (Angelus, 11 ottobre). Ci invita quindi a guardare al profeta Elia: «il suo simbolo è il fuoco, immagine della potenza purificatrice di Dio. Lui per primo sarà messo a dura prova, e rimarrà fedele. È l’esempio di tutte le persone di fede che conoscono tentazioni e sofferenze, ma non vengono meno all’ideale per cui sono nate. La preghiera poi, è la linfa che alimenta costantemente la sua esistenza. Per questo è uno dei personaggi più cari alla tradizione monastica» (Udienza generale, 7 ottobre).
Allo stesso modo ci propone altri santi, tra i quali il Beato Carlo Acutis, salito agli onori dell’altare lo scorso 10 ottobre ad Assisi, «ragazzo quindicenne, innamorato dell’Eucaristia». Divenuto apostolo tra i suoi contemporanei, «egli non si è adagiato in un comodo immobilismo, ma ha colto i bisogni del suo tempo, perché nei più deboli vedeva il volto di Cristo» e nell’Eucaristia, che definiva come un’autentica “autostrada per il cielo”, contemporanea, viva ed efficace di Gesù Cristo (11 ottobre).

Monache dell’Adorazione Eucaristica – Pietrarubbia