Quest’anno giubilare rappresenta un’occasione propizia per riscoprire i Sacramenti quali segni della misericordia di Dio per la Chiesa e per il mondo. Il Giubileo ci vuol condurre alla conversione di vita accogliendo la misericordia divina e diventando così anche noi “misericordiosi come il Padre”. Allora il recupero della dimensione sacramentale ci permette di esprimere e vivere concretamente questa dinamica di conversione.
L’esigenza di una ripresa seria del discorso sui Sacramenti, e di conseguenza della loro convinta ed assidua prassi, scaturisce dal fatto che “tutta la vita liturgica della Chiesa gravita attorno al Sacrificio eucaristico e ai sacramenti” (Sacrosanctum concilium, 6). In effetti, le finalità dei Sacramenti della Chiesa sono la santificazione degli uomini, l’edificazione del Corpo di Cristo ed il culto da rendere a Dio (cfr. Sacrosanctum concilium, 59). Già da queste affermazioni si capisce che i Sacramenti sono dei segni efficaci, ossia che trasmettono realmente alla nostra vita la grazia di Dio, la sua misericordia che trasforma questa vita per l’azione dello Spirito Santo e la conforma a quella di Cristo (= santificazione). Solo allora, essa è capace di glorificare Dio in spirito e verità (= culto). Inoltre, “in quanto segni hanno poi anche un fine penadogico. Non solo suppongono la fede, ma con le parole e gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono; perciò vengono chiamati ‘sacramenti della fede’ ” (Sacrosanctum concilium, 59).
I Sacramenti, cioè, hanno la funzione educativa di farci fare un vero e proprio itinerario di fede attraverso l’amore del Padre che ci viene incontro nel volto del Figlio Gesù per la potenza dello Spirito Santo, conducendoci così all’esperienza profonda della sua misericordia come dinamica di salvezza. “Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre… con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona [egli] rivela la misericordia di Dio”, ci ricorda con forza Papa Francesco. E noi sperimentiamo maggiormente e concretamene questa misericordia nei Sacramenti.
Parola, gesti e personalità di Gesù ci rimandano ai Sacramenti fatti di Parola/parole, di gesti e segni visibili. In essi, lascian doci avvolgere da questa misericordia sconfinata entriamo nell’amore della Trinità che ci salva. Cercheremo di ricuperare come ogni Sacramento ci fa fare questo percorso di fede e di vita, cominciando dal Battesimo. Esso, infatti, costituisce la prima “porta” che ci introduce nella vita trinitaria. È il Battesimo di Gesù “in Spirito Santo e fuo- co” (Lc 3,16). L’effetto immediato è doppio: da una parte “brucia” i nostri peccati, cominciando da quello originale fino ai peccati personali, per gli adulti; e dall’altra “immette” in noi il Soffio di vita di Dio, per cui diventiamo non semplici “creature” ma “figli di Dio e lo siamo realmente” (1 Gv 3,1), formando così il Corpo di Cristo, la grande Famiglia di Dio, Popolo dei redenti.
Che vita alta! Che onore e che dignità! I singoli riti del Battesimo ce lo ricorderanno nei prossimi approfondimenti.
don Raymond Nkindji Samuangala*
* Assistente collaboratore Ufficio diocesano per la Liturgia e i Ministri Istituiti