Torniamo a Gesù, Adoriamo Gesù, accogliamo Gesù!

Congresso Eucaristico Nazionale di Matera

Rileggiamo con commozione le parole del Santo Padre pronunciate in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale di Matera, al quale ha partecipato una delegazione della Diocesi lo scorso settembre. «A che cosa ci invita il sacramento dell’Eucaristia, fonte e culmine della vita del cristiano? Anzitutto, – afferma il Papa – l’Eucaristia ci ricorda il primato di Dio. Ecco allora la sfida permanente che l’Eucaristia offre alla nostra vita: adorare Dio e non sé stessi. Perché se adoriamo noi stessi, moriamo nell’asfissia del nostro piccolo io; se adoriamo le ricchezze di questo mondo, esse si impossessano di noi e ci rendono schiavi. Quando invece adoriamo il Signore Gesù presente nell’Eucaristia, riceviamo uno sguardo nuovo anche sulla nostra vita. Chi adora Dio non diventa schiavo di nessuno: è libero. Riscopriamo la preghiera di adorazione! Adorare, la preghiera di adorazione, riscopriamola: essa ci libera e ci restituisce alla nostra dignità di figli». Ci ha infine esortati: «da questa città di Matera, “città del pane”, vorrei dirvi: ritorniamo a Gesù, ritorniamo all’Eucaristia. Torniamo al gusto del pane, perché mentre siamo affamati di amore e di speranza, o siamo spezzati dai travagli e dalle sofferenze della vita, Gesù si fa cibo che ci sfama e ci guarisce» (Matera, 25 settembre).
Continuano le Catechesi del Papa sul discernimento, mettendo in luce la funzione primaria della preghiera che il Santo Padre definisce «un saper andare oltre i pensieri, entrare in intimità con il Signore, con una spontaneità affettuosa». Una preghiera che ti lascia una profonda libertà interiore, desiderando la quale dobbiamo «chiedere la grazia di vivere una relazione di amicizia con il Signore, come un amico parla all’amico, il nostro amico più grande» (Udienza generale, 28 settembre).
Discernimento è poi conoscenza di sé, «imparando a riconoscere che cosa sazia il mio cuore, cosa veramente vogliamo» (Udienza generale, 5 ottobre).
Ha poi accentuato il fattore desiderio, definito dal Papa come «una nostalgia di pienezza che non trova mai pieno esaudimento, ed è il segno della presenza di Dio in noi». «Molte persone soffrono – sottolinea il Pontefice – perché non sanno che cosa vogliono dalla propria vita; probabilmente non hanno mai preso contatto con il loro desiderio profondo. Da qui il rischio di trascorrere l’esistenza tra tentativi ed espedienti di vario tipo, senza mai arrivare da nessuna parte, e sciupando opportunità preziose». «L’epoca in cui viviamo sembra favorire la massima libertà di scelta, ma nello stesso tempo atrofizza il desiderio, per lo più ridotto alla voglia del momento» (Udienza generale, 12 ottobre).
Il Santo Padre ha poi incontrato il Movimento di Comunione e Liberazione in occasione del centenario della nascita di Mons. Luigi Giussani. Ha rivolto parole piene di affetto e ammirazione, ricordando con gratitudine «la genialità pedagogica e teologica di don Giussani, dispiegata a partire da un carisma che gli è stato dato dallo Spirito Santo per l’utilità comune». Ha dunque esortato tutti i membri: «Abbiate a cuore il dono prezioso del vostro carisma e la Fraternità che lo custodisce, perché esso può far “fiorire” ancora molte vite. La potenzialità del vostro carisma è ancora in gran parte da scoprire» (Piazza San Pietro, 15 ottobre).
È stato infine celebrato il 60º anniversario dell’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II, in coincidenza della memoria liturgica di san Giovanni XXIII. «Il Signore – afferma il Papa – chiede sempre alla Chiesa, sua sposa: “Mi ami?”. Il Concilio Vaticano II è stato una grande risposta a questa domanda: è per ravvivare il suo amore che la Chiesa, per la prima volta nella storia, ha dedicato un Concilio a interrogarsi su sé stessa, a riflettere sulla propria natura e sulla propria missione. E si è riscoperta mistero di grazia generato dall’amore». Esorta dunque: «La Chiesa sia abitata dalla gioia. Se non gioisce smentisce sé stessa, perché dimentica l’amore che l’ha creata» (Santa Messa, 11 ottobre).

Monache dell’Adorazione Perpetua
Pietrarubbia, novembre 2022