Una guerra disumana e sacrilega

Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

In occasione dell’inizio della Quaresima, il Santo Padre ha evidenziato quanto essa sia «un periodo in cui Dio vuole svegliarci dal letargo interiore, da questa sonnolenza che non lascia esprimere lo Spirito» (Angelus, 13 marzo).
«La Quaresima è infatti tempo favorevole di rinnovamento personale e comunitario dove nessun atto di amore, per quanto piccolo, e nessuna generosa fatica andranno perduti. Non stanchiamoci, dunque, di estirpare il male dalla nostra vita. Il digiuno corporale a cui ci chiama la Quaresima fortifichi il nostro spirito per il combattimento contro il peccato. Non stanchiamoci di chiedere perdono nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione. Non stanchiamoci di combattere contro la concupiscenza, quella fragilità che spinge all’egoismo e ad ogni male» (Messaggio per la Quaresima, 24 febbraio).
Infatti «ogni cambiamento fecondo, positivo, deve incominciare da noi stessi» (Angelus, 27 febbraio), lottando «contro le seduzioni del male, per imparare a scegliere la vera libertà». «E per favore – esorta il Papa -: con il male, niente compromessi! Con il diavolo, niente dialogo!» (Angelus, 6 marzo).
«Restituiamo il primato alla grazia e chiediamo il dono di capire che la Riconciliazione non è anzitutto un nostro passo verso Dio, ma il suo abbraccio che ci avvolge, ci stupisce, ci commuove» (Celebrazione penitenziale, 25 marzo).
La Quaresima illumina anche questo tempo drammatico, segnato dall’esplodere di una «guerra straziante che sta devastando l’Ucraina» (13 marzo), definita dal Santo Padre «un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità», «una crudeltà, disumana e sacrilega (…) perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia!» (Angelus, 20 marzo).
Ha poi sottolineato: «In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra» (6 marzo).
Rivolge dunque un accorato appello: «In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro! Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra, e chi appoggia la violenza ne profana il nome» (13 marzo); e invita a non dimenticare «le guerre in altre parti del mondo, come nello Yemen, in Siria, in Etiopia». Esorta poi i fedeli a non abbandonare la preghiera: «anzi – dice il Papa – supplichiamo Dio più intensamente!» (27 febbraio).
Infatti, come accadde a Gesù, «la trasfigurazione nasce dalla preghiera. Pregare è trasformare la realtà. È una missione attiva, un’intercessione continua. Non è distanza dal mondo, ma cambiamento del mondo» (Santa Messa, 12 marzo).
Ringrazia poi sentitamente «le giornaliste e i giornalisti che per garantire l’informazione mettono a rischio la propria vita» (6 marzo), aggiungendo: «Mi consola sapere che alla popolazione rimasta sotto le bombe non manca la vicinanza dei Pastori, che in questi giorni tragici stanno vivendo il Vangelo della carità e della fraternità» (20 marzo).
Il Santo Padre ha anche fatto sapere che nel mese di marzo «sono andati in Ucraina due Cardinali: il Cardinale Krajewski, e il Cardinale Czerny. Questa presenza dei due Cardinali – precisa il Pontefice – è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano» (6 marzo).
Ha rivolto infine un appello: «Invito ogni comunità e ogni fedele a unirsi a me venerdì 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione, nel compiere un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria, affinché Lei, la Regina della pace, ottenga al mondo la pace (20 marzo).
«Dio ha cambiato la storia bussando al Cuore di Maria – ci ha detto il Papa – ed oggi anche noi, rinnovati dal perdono, bussiamo a quel Cuore. In unione con i Vescovi e i fedeli del mondo, desidero solennemente portare al Cuore Immacolato di Maria tutto ciò che stiamo vivendo» (25 marzo).

Monache dell’Adorazione Perpetua
Pietrarubbia, aprile 2022