Una “liturgia della strada” che dal Natale conduce alla Pasqua (Gennaio 2017)

“Come sono belli sui monti”, canta Isaia al capitolo 52, “i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace”, la salvezza, il Regno; e, grida la sposa nel Cantico, “Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline” (Ct 2,8) (Udienza, 14.12). I piedi del Cristo, il Messia, lo sposo, il fratello del popolo israelita ferito da esili e invasioni (Udienza, 07.12; Omelia, 13.12), ci vengono incontro per muovere “le nostre viscere”, per mettere “in movimento quello che siamo fino a trasformare tutta la nostra vita in lode e benedizione”.
La sua “visita ci lascia inquieti, con la sana inquietudine di coloro che si sentono invitati ad annunciare che Egli vive ed è in mezzo al suo popolo” (Messa per la Vergine di Guadalupe, 12.12). Il tema della speranza accesa dalla venuta di Cristo nel mondo e alimentata dalla sua costante presenza è risuonato quasi ogni giorno nei discorsi d’Avvento di Francesco. “Rallegratevi, il Signore è vicino”, dice san Paolo (Fil 4,4-5) e “non è un’allegria superficiale o puramente emotiva, quella alla quale ci esorta l’Apostolo, e nemmeno quella mondana o quella allegria del consumismo” (Angelus, 11.12): “si tratta di una gioia di cui siamo chiamati a riscoprire il sapore, che tocca l’intimo del nostro essere, mentre attendiamo Gesù che è già venuto a portare la salvezza al mondo”. Gesù è già venuto, “in un bimbo appena nato, bisognoso di tutto, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia” (14.12).
Davanti a Lui, ben rappresentato nel presepe maltese di Piazza San Pietro e nei tanti altri collocati “nelle chiese, nelle case”, nei luoghi pubblici come invito a far posto nella nostra vita e nella società a Dio (09.12), facciamo cadere le nostre “resistenze perché la grazia vada avanti” (Omelia 01.12). Come Pietro, come Paolo, come Charles de Foucauld, ucciso il 1° dicembre 1916, lasciamo che le nostre resistenze alla grazia, alla conversione, alla croce, che sono “naturali” poiché siamo “peccatori”, restino “aperte” perché da lì passi la strada per la “redenzione”. “Gesù” scrive il Papa nel 50° Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2017) “visse in tempi di violenza. Egli insegnò che il vero campo di battaglia, in cui si affrontano la violenza e la pace, è il cuore umano: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive» (Mc 7,21). Gesù tracciò la via della nonviolenza, che ha percorso fino alla fine, fino alla croce, mediante la quale ha realizzato la pace e distrutto l’inimicizia”. E proprio al cuore spesso ferito delle tante persone incontrate a cavallo fra i mesi di novembre e dicembre (dagli agricoltori cristiani agli imprenditori cattolici, dai volontari e organizzatori del Giubileo della Misericordia ai rappresentanti di organismi internazionali e di altre religioni, dai seminaristi pugliesi ai giovani del Servizio Civile e agli studenti internazionali) ha parlato il Papa.
Significativa per i giovani è stata la Medaglia pontificia assegnata a Francesco Lorenzi, cantante e fondatore del gruppo musicale The Sun, protagonista, insieme ai membri della band, di un cammino di autentica conversione umana e artistica (06.12). A loro, attivi da 19 anni e toccati dalla grazia dello Spirito Santo nel 2007, Gesù si è fatto vicino come ai discepoli di Emmaus, secondo una “liturgia della strada” comune a tanti cammini di conversione: “i due discepoli… portano nel cuore una speranza infranta e un sogno che non si è realizzato. In loro la tristezza ha preso il posto della gioia del Vangelo. Che cosa fa Gesù? Non li giudica, percorre la loro stessa strada e, invece di innalzare un muro, apre una nuova breccia. Lentamente trasforma il loro scoraggiamento, fa ardere il loro cuore e apre i loro occhi, annunciando la Parola e spezzando il Pane” (01.12).
Appena lasciamo uno spiraglio aperto alla misericordia divina, Gesù mette il piede perché non si chiuda la porta (Ai seminaristi pugliesi del “Pio XI”, 10.12), perché dalla preghiera e dal perdono nasca l’adorazione e da questa la missione (01.12): «È scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato. Poi io udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi?”. E io risposi: “Eccomi, manda me!” (Is 6,6-8)» (54ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, 30.11).
Monache dell’Adorazione Eucaristica – Pietrarubbia