Vita della Chiesa

Come una stella nel cuore di Dio

Vocazione e sinodalità Nel messaggio in occasione della 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, il Papa ha desiderato riflettere sull’ampio significato della “vocazione”, nel contesto di una Chiesa sinodale. Ha perciò dichiarato: «La sinodalità, il camminare insieme, è una vocazione fondamentale per la Chiesa, e solo in questo orizzonte è possibile scoprire e valorizzare le diverse vocazioni, i carismi e i ministeri». «Si attribuiscono a Michelangelo Buonarroti queste parole: “Ogni blocco di pietra ha al suo interno una statua ed è compito dello scultore scoprirla”. Se questo può essere lo sguardo dell’artista, molto più Dio ci guarda così: in quella ragazza di Nazareth ha visto la Madre di Dio; nel pescatore Simone figlio di Giona ha visto Pietro, la roccia sulla quale edificare la sua Chiesa». «Sempre il suo sguardo d’amore ci raggiunge, ci tocca, ci libera e ci trasforma facendoci diventare persone nuove». «Questa è la dinamica...

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Non abbiate paura!

Il Papa incontra gli adolescenti «Presso la croce di Gesù ci sono Maria e Giovanni. Tutto sembra perduto, tutto sembra finito per sempre. Eppure, l’ora di Gesù – che nel Vangelo di Giovanni è l’ora della morte sulla croce – non rappresenta la conclusione della storia, ma segna l’inizio di una vita nuova: è il tempo della Chiesa che nasce». Il Papa ha così esortato la comunità maltese, in occasione del suo ultimo viaggio apostolico: «Per rinnovare la nostra fede e la missione della comunità, siamo chiamati a ritornare a quell’inizio, alla Chiesa nascente che vediamo presso la croce in Maria e Giovanni. Ma che cosa significa ritornare a quell’inizio? Anzitutto, si tratta di riscoprire l’essenziale della fede». «Abbiamo bisogno di una fede che si fonda e si rinnova nell’incontro personale con Cristo, nell’ascolto quotidiano della sua Parola, nella partecipazione attiva alla vita della Chiesa. La crisi della fede, l’apatia...

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Una guerra disumana e sacrilega

Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria In occasione dell’inizio della Quaresima, il Santo Padre ha evidenziato quanto essa sia «un periodo in cui Dio vuole svegliarci dal letargo interiore, da questa sonnolenza che non lascia esprimere lo Spirito» (Angelus, 13 marzo). «La Quaresima è infatti tempo favorevole di rinnovamento personale e comunitario dove nessun atto di amore, per quanto piccolo, e nessuna generosa fatica andranno perduti. Non stanchiamoci, dunque, di estirpare il male dalla nostra vita. Il digiuno corporale a cui ci chiama la Quaresima fortifichi il nostro spirito per il combattimento contro il peccato. Non stanchiamoci di chiedere perdono nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione. Non stanchiamoci di combattere contro la concupiscenza, quella fragilità che spinge all’egoismo e ad ogni male» (Messaggio per la Quaresima, 24 febbraio). Infatti «ogni cambiamento fecondo, positivo, deve incominciare da noi stessi» (Angelus, 27 febbraio), lottando «contro le seduzioni del male, per imparare...

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Solo lo stupore conosce

In cammino con la Parola di Dio Abbiamo celebrato la 55ª settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, culminata con la Solennità della Conversione di san Paolo. «Accogliamo l’accorato desiderio di Gesù, – ha esortato il Papa – che ci vuole “una sola cosa” e, con la sua grazia, camminiamo verso la piena unità!». In questo cammino ci guidano le figura dei Magi, i quali «trovarono Gesù non solo grazie alla stella», che a Gerusalemme scomparve. «Essi ebbero bisogno della Parola di Dio», indicata loro da sacerdoti e scribi nel tempio di Erode. Così «anche noi cristiani non possiamo arrivare al Signore senza la sua Parola viva ed efficace» (Secondi Vespri, 25 gennaio). Con Gesù «la Parola di Dio non è più una promessa, ma si è realizzata. In Gesù si è fatta carne. Per opera dello Spirito Santo è venuta ad abitare in mezzo a noi e vuole dimorare...

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La preghiera: chiave al cuore di Dio

Paternità e maternità all’ombra di san Giuseppe Nella festa del Battesimo di Gesù, con la quale si conclude il tempo del Natale, il Papa ha messo in evidenza come «dopo circa trent’anni vissuti nel nascondimento, Gesù non si presenta con qualche miracolo o salendo in cattedra per insegnare. Si mette in fila con il popolo che andava a ricevere il battesimo da Giovanni». Inoltre, «nel momento in cui Gesù riceve il Battesimo, il testo dice che “stava in preghiera”. Questo rivela «i due movimenti della vita di Gesù: da una parte scende verso di noi, nelle acque del Giordano; dall’altra eleva lo sguardo e il cuore pregando il Padre. La sua preghiera è un dialogo, una relazione con il Padre» ed è «un grande insegnamento per noi, chiamati ad affrontare momenti e scelte difficili che ci tirano in basso. Ma, se non vogliamo restare schiacciati, abbiamo bisogno di elevare tutto...

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La speranza non delude mai!

Viaggio apostolico a Cipro e in Grecia Prendendo spunto dalle figure apostoliche di san Paolo e san Barnaba, originario di Cipro, il Santo Padre ha aperto il suo viaggio a Cipro e in Grecia sottolineando le comuni radici che legano Cattolici e Ortodossi di quelle terre. «Ciascuno di noi – ha detto il Papa – è in qualche modo cieco a causa del peccato, che ci impedisce di vedere Dio come Padre e gli altri come fratelli. Questo fa il peccato, distorce la realtà: ci fa vedere Dio come padrone e gli altri come problemi» (Cipro, incontro con il Santo Sinodo, 3 dicembre). Dunque, «se portiamo da soli le nostre cecità interiori, veniamo sopraffatti. Abbiamo bisogno di metterci l’uno accanto all’altro, di condividere le ferite, di affrontare insieme la strada» (Santa Messa, 3 dicembre). Per questo, ha rivelato il Papa, «mi sono sentito sospinto a venire qua pellegrino, con grande rispetto...

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“A Gesù va chiesto tutto!”

Bartimeo e la fede dei Santi «Il Vangelo narra di Gesù che, uscendo da Gerico, ridona la vista a Bartimeo, un cieco che mendica lungo la strada. La fede di Bartimeo traspare dalla sua preghiera. Alla gente chiede degli spiccioli; a Gesù che può fare tutto, chiede tutto: “Abbi pietà di me, abbi pietà di tutto ciò che sono”. Non chiede una grazia, ma presenta sé stesso: chiede misericordia per la sua persona, per la sua vita. A Gesù, che può tutto, va chiesto tutto!» (Angelus, 24 ottobre). «Ancora oggi, molti sono alla ricerca di sicurezze religiose prima che del Dio vivo e vero, concentrandosi su rituali e precetti piuttosto che abbracciare con tutto sé stessi il Dio dell’amore. Mettiamoci invece davanti a Cristo Crocifisso, ripartiamo da Lui» (Udienza generale, 27 ottobre). Guadiamo al suo Cuore. «Esso guarisce la nostra memoria perché la riporta all’affetto fondante. La radica sulla base...

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Per una Chiesa in cammino

Sinodo e libertà cristiana In occasione dell’apertura del Sinodo sulla Sinodalità, il Santo Padre ha sottolineato che: «il Sinodo non è un parlamento, non è un’indagine sulle opinioni; il Sinodo è un momento ecclesiale, e il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo. Se non c’è lo Spirito, non ci sarà Sinodo». Ha dunque espresso tre parole-chiave che devono guidare l’evento sinodale: «comunione, partecipazione, missione. Comunione e missione sono – infatti – espressioni teologiche che designano il mistero della Chiesa. Due parole attraverso cui la Chiesa contempla e imita la vita della Santissima Trinità, mistero di comunione ad intra e sorgente di missione ad extra. Comunione e missione rischiano però di restare termini un po’ astratti se non si coltiva una prassi ecclesiale che esprima la concretezza della sinodalità in ogni passo del cammino e dell’operare, promuovendo il reale coinvolgimento di tutti e di ciascuno. Se manca una reale partecipazione di...

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Maria, strada al Cuore di Cristo

Viaggio Apostolico a Budapest e in Slovacchia Domenica 12 settembre il Santo Padre si è recato a Budapest per la celebrazione finale del Congresso Eucaristico Internazionale. Il suo pellegrinaggio è poi continuato in Slovacchia, concludendosi con la grande celebrazione popolare della Vergine Addolorata, Patrona di quel Paese. «Nel “logo” di questo Viaggio Apostolico – ha fatto notare il Papa – c’è una strada disegnata dentro un cuore sormontato dalla Croce: Maria è la strada che ci introduce nel Cuore di Cristo, che ha dato la vita per amore nostro» (Santa Messa, Slovacchia, 15 settembre). Allo stesso modo «l’Eucaristia sta davanti a noi per ricordarci chi è Dio, mostrandocelo come Pane spezzato, come Amore crocifisso e donato» (Santa Messa, Budapest, 12 settembre). Per questo «non si può ridurre la fede a zucchero che addolcisce la vita. Gesù è segno di contraddizione. È venuto a portare la luce dove ci sono le...

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Umiltà, via che conduce al Cielo

Pregando per il Medio Oriente Nella Giornata di preghiera e di riflessione per il Libano, il 1° luglio scorso, insieme ai Leader religiosi cristiani, sono state accolte «le aspirazioni e le attese del popolo libanese, stanco e deluso, invocando da Dio luce di speranza per superare la dura crisi». «Cari Libanesi – ha esortato il Papa – il mio desiderio di venire a visitarvi è grande, e non mi stanco di pregare per voi, perché il Libano ritorni a essere un messaggio di fratellanza, un messaggio di pace per tutto il Medio Oriente» (Udienza generale, 4 agosto). «I vostri alti cedri, simbolo del Paese, evocano la florida ricchezza di una storia unica. E ricordano pure che rami grandi nascono solo da radici profonde». Il Pontefice ha dunque ribadito: «È perciò essenziale che chi detiene il potere si ponga finalmente e decisamente al vero servizio della pace e non dei propri...

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