“Vivi il Vangelo e vivrai la vita!

Viaggio Apostolico in Kazakistan

Gesù è in cammino verso Gerusalemme e il Vangelo – letto in occasione della Beatificazione di Giovanni Paolo I, Papa Luciani, – dice che “una folla numerosa andava con lui” (Lc 14,25). Eppure, a queste persone il Signore fa un discorso poco attraente e molto esigente: non può essere suo discepolo chi non lo ama più dei propri cari, chi non porta la sua croce, chi non si distacca dai beni terreni. Gesù non vuole sedurci con l’inganno e non vuole distribuire gioie a buon mercato, non gli interessano le folle oceaniche. Anzi, chiede a ciascuno di discernere con attenzione le motivazioni per cui lo segue e le conseguenze che ciò comporta. Si tratta di scelte che impegnano la totalità dell’esistenza; per questo Gesù desidera che il discepolo non anteponga nulla a questo amore, neanche gli affetti più cari e i beni più grandi.
Ma per fare ciò bisogna guardare a Lui più che a noi stessi, imparare l’amore, attingerlo dal Crocifisso. Amare: anche se costa la croce del sacrificio, del silenzio, dell’incomprensione, della solitudine, dell’essere ostacolati e perseguitati. Perché – diceva ancora il Beato Giovanni Paolo I – se vuoi baciare Gesù crocifisso, “non puoi fare a meno di piegarti sulla croce e lasciarti pungere da qualche spina della corona, che è sul capo del Signore”. Se, per paura di perderci, rinunciamo a donarci, lasciamo le cose incompiute. E allora finiamo per vivere a metà: senza decollare, senza rischiare per il bene, senza impegnarci davvero per gli altri». Al contrario, «vivi il Vangelo e vivrai la vita!». «Con il sorriso Papa Luciani è riuscito a trasmettere la bontà del Signore. Chiediamo, con le sue parole, quello che lui stesso era solito domandare: “Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare come tu mi desideri”» (Piazza San Pietro, 4 settembre).
Su queste parole si inserisce la riflessione sul discernimento, nuovo tema delle catechesi pontificie del mercoledì. Esso «è l’aiuto a riconoscere i segnali con i quali il Signore si fa incontrare nelle situazioni impreviste, perfino spiacevoli. Da esse può nascere un incontro che cambia la vita, per sempre». «Dio – ricorda il Santo Padre – lavora attraverso eventi non programmabili, e anche nei contrattempi» (Udienza generale, 7 settembre).
Il Papa sottolinea poi come il discernimento inizi da un rapporto con la Parola di Dio che «prende vita in particolare nella celebrazione eucaristica, sia nella “mensa della Parola”, sia nella “mensa dell’Eucaristia”, dove tocchiamo la carne di Cristo» (Discorso per il 450º anniversario della morte di san Pio V, 17 settembre).
Esorta dunque il Papa: «Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di una liturgia non mondana, ma che faccia alzare gli occhi al cielo, per sentire che il mondo e la vita sono abitati dal Mistero di Cristo» (Allassociazione dei professori e cultori di Liturgia, 1° settembre).
In occasione del viaggio apostolico in Kazakistan, Sua Santità ha sottolineato che «in questi luoghi, anche attraverso l’antica via della seta, si sono intrecciate tante storie, idee, fedi e speranze. Possa il Kazakistan essere ancora una volta terra d’incontro tra chi è distante. Possa aprire una nuova via di incontro, incentrata sui rapporti umani». Ha poi lanciato un appello: «Abbiamo bisogno di religione per rispondere alla sete di pace del mondo e alla sete di infinito che abita il cuore di ogni uomo. Condizione essenziale per uno sviluppo davvero umano e integrale è la libertà religiosa; è un diritto fondamentale, primario e inalienabile, che occorre promuovere ovunque e che non può limitarsi alla sola libertà di culto». «Abai – grande poeta kazako – in tal senso, incoraggiava a espandere il sapere, a valicare il confine della propria cultura, ad abbracciare la conoscenza, la storia e la letteratura degli altri». «Anche la cultura tradizionale kazaka afferma questa apertura attraverso un bel proverbio popolare: “Se incontri qualcuno, cerca di renderlo felice, forse è l’ultima volta che lo vedi”» (Kazakistan, Nur-Sultan, 14 settembre).

Monache dell’Adorazione Perpetua
Pietrarubbia, ottobre 2022