Gruppo liturgico parrocchiale

Domanda:
Come fare perché nasca nella parrocchia il gruppo liturgico? Sentiamo che viene spesso auspicato dall’Ufficio Liturgico diocesano… Ma la liturgia non è affidata alla cura e alla responsabilità del parroco? Che cosa possono e devono fare i laici? Quali potrebbero essere i compiti precisi del gruppo liturgico parrocchiale? Rossella

Il gruppo liturgico (GL) è l’emanazione in parrocchia di quella “commissione liturgica” auspicata dal Concilio Vaticano II in ogni Diocesi per “promuovere, sotto la guida del vescovo, l’apostolato liturgico” (SC 45). È un insieme di persone che coordinano le celebrazioni liturgiche per aiutare la comunità a quella “piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia” (SC 14). Naturalmente il GL è coordinato dal parroco, primo responsabile della liturgia nella comunità, o da un altro prete o diacono, o da un/a laico/a competente in liturgia (tale competenza non dipende dall’essere prete o diacono) su incarico del parroco.
Oltre ad essere soggetto di coordinamento e dell’animazione liturgica, il GL è luogo di formazione allo spirito della liturgia secondo i dettami della riforma conciliare (“Anche i ministranti, i lettori, i commentatori e i membri della «schola cantorum» svolgono un vero ministero liturgico… Bisogna dunque che tali persone siano educate con cura, ognuna secondo la propria condizione, allo spirito liturgico, e siano formate a svolgere la propria parte secondo le norme stabilite e con ordine”, SC 29); di programmazione e di verifica. Perciò, fanno principalmente parte del GL coloro che abitualmente prestano il loro servizio durante le celebrazioni per renderle semplici (non banali, una “nobile semplicità”), solenni e scorrevoli (SC 34): i lettori; gli accoliti; i cantori (coloro che intonano i canti alla Messa, chi fa parte del coro – o almeno – il maestro del coro, gli strumentisti); il gruppo dei ministranti (= chierichetti), o almeno il coordinatore; i ministri straordinari della comunione eucaristica; i sacristi; le persone che preparano l’aula per la celebrazione (addobbi, pulizie, ecc.).
Ovviamente, perché il GL funzioni bene è di fondamentale importanza che ci sia una sintonia tra i preti, laddove ce ne sono più di uno, nello svolgere il ministero della presidenza, secondo le direttive della riforma liturgica e seguendone correttamente le norme ed evitando il fai-da-te e le improvvisazioni. Il buon funzionamento del GL esige, inoltre, che tutti i membri coltivino lo spirito di servizio e di comunione, la coscienza di essere partecipanti prima di essere animatori, la conoscenza della comunità da servire e delle leggi della celebrazione liturgica. Infine, il GL si coordina con la catechesi e la Caritas parrocchiale affinché le celebrazioni liturgiche non siano un momento isolato dell’esperienza cristiana, ma fonte e culmine del cammino di fede e della testimonianza della carità. Si può intuire allora la necessità e l’importanza del GL, e comprendere l’insistenza dell’Ufficio Liturgico Diocesano nel chiedere che ce ne sia uno in ogni parrocchia, possibilmente!

don Raymond Nkindji Samuangala, aprile 2021
Assistente collaboratore Ufficio diocesano
per la Liturgia e i Ministri Istituiti