Guarda la stella, invoca Maria! (Ottobre 2018)

Nella tempesta la luce della Fede. In un periodo fortemente segnato da gravi ferite inferte al Corpo di Cristo, che è la Sua Chiesa, dove gravi denunce e dolorose richieste di perdono affollano i nostri quotidiani e confondono i nostri cuori, il Papa ha indicato ai giovani: «Quando noi sentiamo che la fede viene meno o è tiepida, andiamo da Lei, Maria, e Lei ci insegnerà» (Veglia con i giovani – Circo Massimo, 11 Agosto); infatti «ogni azione quotidiana era sempre compiuta da lei in unione totale con Gesù» (Angelus, 15 Agosto). E come per Maria sotto la croce: «L’ora in cui la morte sembrava trionfare, in realtà si rivela l’ora della sua sconfitta. Nemmeno quel pesante macigno, messo davanti al sepolcro, ha potuto resistere. E da quell’alba del primo giorno dopo il sabato, ogni luogo in cui la vita è oppressa, là dove l’uomo è umiliato e calpestato, in quel luogo può ancora riaccendersi una speranza di vita» (11 Agosto).
Sulla scorta di queste parole forse ci domandiamo : è ancora possibile incontrare Cristo in una Chiesa così?
«Verrebbe da rispondere di no, che è meglio stare alla larga, allontanarsi. Eppure Dio ci ha dato una potenza più grande di tutte le ingiustizie e le fragilità della storia, più grande del nostro peccato: Gesù ha vinto la morte dando la sua vita per noi» (11 Agosto).
L’alternativa, come vediamo nelle dolorose vicende attuali, è solo «una religione “fai-da-te”. Senza il primato di Dio si cade facilmente nell’idolatria e ci si accontenta di misere rassicurazioni.
Il grande lavoro di Dio è stato togliere l’Egitto dal cuore del popolo, cioè togliere l’idolatria dal cuore del popolo. E ancora Dio continua a lavorare per toglierla dai nostri cuori. Questo è il grande lavoro di Dio: togliere “quell’Egitto” che noi portiamo dentro, che è il fascino dell’idolatria» (Udienza Generale, 8 Agosto).
È necessario fissare lo sguardo su Cristo affinche «i sogni grandi» – i desideri più profondi del nostro cuore – attingano a una «sorgente inesauribile di speranza, di un Infinito che soffia dentro e li dilata. I sogni grandi hanno bisogno di Dio per non diventare miraggi o delirio di onnipotenza. Tu puoi sognare le cose grandi, ma da solo è pericoloso, perché potrai cadere nel delirio di onnipotenza» (11 Agosto).
Il Pontefice ha inoltre invitato i giovani a non avere «paura di pensare all’amore: ma all’amore che rischia, all’amore fedele, all’amore che fa crescere l’altro reciprocamente. Pensate all’amore fecondo» (11 Agosto).
Con un chiaro e inequivocabile nota bene: «Li creò maschio e femmina, tutti e due a sua immagine e somiglianza”. Questo è l’amore. Questa è l’immagine e somiglianza di Dio. Non dice che l’uomo è immagine e somiglianza di Dio, la donna è immagine e somiglianza di Dio. No: tutti e due, insieme, sono immagine e somiglianza di Dio» (11 Agosto).
In occasione del Giubileo delle Famiglie a Dublino il Santo Padre ha poi ribadito: «Fra i venti e le tempeste che imperversano sui nostri tempi, siano le famiglie baluardi di fede e di bontà che resistono a tutto ciò che vorrebbe sminuire la dignità dell’uomo e della donna chiamati al sublime destino della vita eterna! Voi, famiglie – ha esclamato – siete la speranza della Chiesa e del mondo! » (Dublino, 25 Agosto).
In una lettera scritta al popolo di Dio il Pontefice ha infine sottolineato la necessità che «ciascun battezzato si senta coinvolto nella trasformazione ecclesiale e sociale di cui tanto abbiamo bisogno. Tale trasformazione esige la conversione personale e comunitaria e ci porta a guardare nella stessa direzione dove guarda il Signore. L’unico modo che abbiamo per rispondere a questo male che si è preso tante vite è viverlo come un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti come Popolo di Dio» (Lettera al popolo di Dio, 20 Agosto).
Come ci ha ricordato il Papa in occasione della festa dell’ Assunta, «Dio vuole salvare l’uomo intero, cioè salvare anima e corpo» (15 Agosto). Per questo «se la nostra vita concreta manifesta il nome di Dio, si vede quanto è bello il Battesimo e che grande dono è l’Eucaristia, quale sublime unione ci sia fra il nostro corpo e il Corpo di Cristo: Cristo in noi e noi in Lui! Uniti!» (Udienza Generale, 22 Agosto).
Monache dell’Adorazione Eucaristica – Pietrarubbia