Dio ha bisogno di te!

Viaggio apostolico in Ungheria

In occasione della 60a giornata di preghiera per le vocazioni, il Santo Padre ci invita a riscoprire la vocazione come «l’intreccio tra scelta divina e libertà umana», un rapporto dinamico e stimolante che ha per interlocutori Dio e il cuore umano». «Ognuno di noi – sottolinea il Papa – nessuno escluso, può dire: Io sono una missione su questa terra. Quest’azione missionaria non nasce semplicemente dalle nostre capacità, intenzioni o progetti, né dalla nostra volontà e neppure dal nostro sforzo di praticare le virtù, ma da una profonda esperienza con Gesù. Solo allora possiamo diventare testimoni di Qualcuno, di una Vita, e questo ci rende “apostoli”» (Messaggio per la 60a giornata mondiale vocazionale, 30 aprile).
Pellegrino in Ungheria, ha esortato i giovani: «Non spaventatevi delle vostre miserie. Il Signore non fa grandi cose con persone straordinarie, ma con persone vere! Amici – incalza il Papa – ciascuno di voi è prezioso per Gesù, e anche per me! Ricordati che nessuno può prendere il tuo posto nella storia del mondo, nella storia della Chiesa, nessuno può fare quello che solo tu puoi fare» (Budapest, 29 aprile).
Ai vescovi e religiosi presenti a Budapest ha poi sottolineato: «La nostra vita, per quanto segnata dalla fragilità, è saldamente posta nelle mani di Cristo risorto». Dunque «tornate a Cristo, che è il futuro, per non cadere nei venti cangianti della mondanità, che è il peggio che può accadere alla Chiesa: una Chiesa mondana». «Contro il disfattismo catastrofico e il conformismo mondano il Vangelo ci dona occhi nuovi, ci dona la grazia del discernimento per entrare nel nostro tempo con un atteggiamento accogliente, ma anche con uno spirito di profezia». In questa situazione – esorta il Papa – «pastori e laici si sentano corresponsabili: anzitutto nella preghiera, perchè le risposte vengono dal Signore e non dal mondo, dal tabernacolo e non dal computer. Immergiamoci nello spirito del Vangelo, radichiamoci nella preghiera, specialmente nell’adorazione e nell’ascolto della Parola di Dio, coltiviamo la formazione permanente, la fraternità, la vicinanza e l’attenzione agli altri. Un grande tesoro ci è stato messo nelle mani, non sprechiamolo inseguendo realtà secondarie rispetto al Vangelo!» (Budapest, 28 aprile).
Nel discorso alle autorità ungheresi, pensando ai ponti che collegano le due parti della città di Budapest, ha rivolto parole a tutta la realtà europea: «Penso dunque a un’Europa che non sia ostaggio delle parti, diventando preda di populismi autoreferenziali, ma che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli. È questa la via nefasta delle “colonizzazioni ideologiche”, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà, ad esempio vantando come conquista un insensato “diritto all’aborto”, che è sempre una tragica sconfitta. Che bello invece costruire un’Europa centrata sulla persona e sui popoli, dove vi siano politiche effettive per la natalità e la famiglia». Ricorda dunque Santo Stefano, primo re d’Ungheria, il quale «lasciava al figlio straordinarie parole di fraternità. Scriveva infatti: “un paese che ha una sola lingua e un solo costume è debole e cadente. Per questo ti raccomando di accogliere benevolmente i forestieri e di tenerli in onore, così che preferiscano stare piuttosto da te che non altrove”» (28 aprile).
Il Papa ha desiderato infine «far memoria del Cardinale Mindszenty, il quale credeva nella potenza della preghiera, al punto che ancora oggi, quasi come un detto popolare, si ripete: “Se ci saranno un milione di ungheresi in preghiera, non avrò paura del futuro”». Invita dunque: «Siate accoglienti, siate testimoni della profezia del Vangelo, ma soprattutto siate donne e uomini di preghiera, perchè la storia e il futuro dipendono da questo. E andate avanti con gioia!» (Ai Vescovi, 28 aprile).

Monache dell’Adorazione Perpetua
Pietrarubbia, giugno 2023