La confermazione nei suoi riti. Rinnovazione delle promesse (Ottobre 2016)

La Liturgia del Sacramento, preceduta dalla presentazione dei cresimandi inizia con la rinnovazione delle promesse battesimali subito dopo l’omelia del celebrante. Anche quest’elemento mette in risalto il nesso intimo esistente tra il sacramento della Confermazione con quello del Battesimo, così come esso è strettamente legato all’Eucaristia. Questo gesto è semplice e diretto. Il celebrante non fa nessuna introduzione né premessa. Egli inizia direttamente il dialogo con i cresimandi. Tuttavia, la formula che utilizza viene arricchita di un elemento che specifica non solo che si sta celebrando un Sacramento diverso dal Battesimo, ma anche il significato profondo di esso. In effetti, nella formula di professione di fede battesimale la terza domanda associa allo Spirito Santo, quale destinatario della nostra fede, anche la Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna. Nel caso della Confermazione, invece, la terza domanda è dedicata interamente allo Spirito Santo e viene aggiunta una quarta domanda sulla Chiesa ed il seguito. Il celebrante chiede ai cresimandi: “Credete nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e che oggi, per mezzo del sacramento della Confermazione, è in modo speciale a voi conferito, come già agli Apostoli...

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La Confermazione nei suoi riti: la presentazione dei cresimandi (Luglio e Agosto 2016)

La forma ordinaria della celebrazione della Confermazione è quella durante la Messa, “perché risalti meglio l’intimo nesso di questo sacramento con tutta l’iniziazione cristiana, che raggiunge il suo culmine nella partecipazione conviviale al sacrificio del corpo e del sangue di Cristo. Così i cresimati possono partecipare all’Eucaristia, che porta a compimento la loro iniziazione cristiana” (Rituale della Confermazione). Il Rituale, tuttavia, prevede la possibilità di conferire la Confermazione fuori dalla Messa, con la Liturgia della Parola. In entrambi i casi la Liturgia del Sacramento si svolge allo stesso modo. Benché nel Rituale della Confermazione la Liturgia del Sacramento inizi con la professione di fede battesimale, si deve dire che il primo atto della stessa si scorge nel rito della presentazione dei cresimandi che avviene subito dopo la proclamazione del Vangelo. Secondo il n. 24 del Rituale “se è possibile, i singoli cresimandi vengono chiamati per nome, e fatti entrare a uno a uno nel presbiterio; i fanciulli sono accompagnati da uno dei padrini o da uno dei genitori; tutti si fermano davanti al celebrante. Se i cresimandi sono molto numerosi, non vengono chiamati per nome; tutti però si dispongono in luogo opportuno davanti al Vescovo”. Non si tratta di un...

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La Confermazione nei suoi riti: la necessità (Giugno 2016)

La vita divina ricevuta nel Battesimo rimanda, come abbiamo già detto, ad un processo di maturazione e di espressività consapevole in analogia alla vita naturale. Lo esprime Papa Paolo VI: “La partecipazione alla natura divina, che gli uomini ricevono in dono mediante la grazia di Cristo, rivela una certa analogia con l’origine, lo sviluppo e l’accrescimento della vita naturale. Difatti i fedeli, rinati nel santo battesimo, sono corroborati dal sacramento della confermazione e, quindi, sono nutriti con il cibo della vita eterna nell’eucaristia” (Costituzione Apostolica sul Sacramento della Confermazione, 15 agosto 1971). La Confermazione quindi rappresenta una maggiore coscienza di appartenere a Cristo nella sua Chiesa, un incremento di capacità provenienti dallo Spirito in vista di una vita cristiana più matura e più responsabile. Perciò la sua recezione è “necessaria per il rafforzamento della grazia battesimale” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1285). Infatti, “con il sacramento della Confermazione vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l’opera la fede come veri testimoni di Cristo” (Lumen Gentium, 11). Tutto questo viene espresso dagli appellativi attribuiti...

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Il Battesimo nei suoi riti: il segno della croce (Maggio 2016)

Il segno della croce è il primo gesto che si fa sulla fronte del bambino durante i cosiddetti “Riti di accoglienza”, di cui rappresenta l’espressione riassuntiva. Ne parliamo a conclusione dello sguardo rapido sul Sacramento del Battesimo, in quanto esso racchiude in un certo senso il significato definitivo del Sacramento. Il senso primario che emerge con questo gesto è quello di un segno di accoglienza nella chiesa-casa-di-Dio, visibilizzazione materiale della Chiesa-popolo-di-Dio. Non è tanto un semplice gesto di benvenuto quanto un elemento del Sacramento che significa già l’inclusione del battezzando nella grande Famiglia di Dio. Esso concretizza visivamente il dialogo svoltosi poco prima tra il celebrante e i genitori e padrino e madrina. Se l’imposizione del nome al bambino da parte dei genitori rimanda alla loro responsabilità nei suoi confronti ed al fatto che agli occhi di Dio non siamo una massa anonima ma ci conosce ad uno ad uno per nome, il segno della croce tracciato sulla fronte del bambino in qualche modo rappresenta l’invocazione del Nome di Dio-Trinità sullo stesso bambino. D’altra parte, nel segno della croce è racchiusa la volontà che hanno i genitori e i padrini, e l’intenzione che ha la Chiesa di celebrare il Battesimo....

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Il Battesimo nei suoi riti: le consegne (Aprile 2016)

All’ultimo incontro di preparazione del Battesimo dei bambini, quando spiego lo svolgimento della celebrazione, dico sempre ai genitori di festeggiare l’anniversario del Battesimo dei figli. Non so quanti realmente lo fanno! Comunque suggerisco anche di mettere su un tavolino addobbato una croce, la veste e la candela del Battesimo, di fare una preghiera semplice e poi benedire i propri figli nel nome della Santissima Trinità. E dopo, tagliare l’immancabile torta! I motivi di una tale festa, spiego sempre, sono numerosi e teologicamente rilevanti. Per il cristiano il giorno del proprio Battesimo dovrebbe essere il più importante della vita, in quanto è il giorno in cui è diventato “in Cristo una nuova creatura” (2 Cor 5,17), ricevendo nella sua vita umana la vita stessa di Dio al punto di diventarne realmente figlio. La consegna della veste bianca esprime questa realtà di una nuova dignità ritrovata in Cristo col Battesimo: “N. sei diventato nuova creatura, e ti sei rivestito di Cristo”. È ovvio che non si tratta di un vestirsi esteriore ma di una profonda conformazione a Cristo che dovrebbe condurre il cristiano al punto di affermare con Paolo: “Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”...

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